Lupi vegani e pecore loro alleati in un fuori onda da violare privacy, riservatezza  e segreti vari messi a bagnomaria dalla politica convertitasi in fumetto

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La scrittura dà la parola al lupo ancestrale canide lupoide di cui noi siamo testimonial attraverso Cappuccetto Rosso che nel frattempo avrà portato in lavanderia il suo mantello e attende che un influencer le dica che cosa indosserà per la prossima fiaba che sta andando in onda con il lupo che tolta la museruola pur di non essere braccato ha stretto un’alleanza storica con le pecore – ora diventate ex prede- per salvare il suo status di ambientalista tenutario del suo habitat naturale diventato un villaggio turistico per lupi emancipati e convertiti al vegano..

“Sono un lupo, sono clandestino, malvoluto, temuto e cacciato, mi trovo sulla terra perché non avevo altro posto dove andare e il buon Dio dandomi un posto dove stare, mi avvisò che gratis non potevo stare e che per la catena alimentare che io devo mantenere in buono stato di manutenzione non potevo avere pietà dei deboli di stomaco, prede che io devo predare per sopravvivere, mentre voi mi date la caccia come se io fossi un latitante da 41 bis… Eppure anche Cappuccetto Rosso si è interessata alla mia genia praticando le pubbliche relazioni in un ambiente neutro, il letto di sua nonna passata a miglior vita senza essere da me sbranata, perché anche io ho un cuore oltre che uno stomaco. Ululo per parlare e parlo ululando, anche se mi imitate non potrete mai eguagliare la mia ferocia necessaria per restare il lupo per eccellenza, lascio ora la parola ad una mia paladina ex- preda ora alleata- che mi vorrebbe addirittura a dirigere il traffico della vostra malinconia, la pecora , mia alleata unita a me da un insolito destino quello di mantenere in vita la mia leggenda.

“Chi l’ha detto che il lupo è cattivo? Cappuccetto Rosso? Cappuccetto Rosso è stata esodata dalle fiabe, perché non ha mai cambiato look sempre con il cappuccio rosso, mai un eschimo, una zappa con cui zappare, uan falce con cui falciare il grano, mai vista con un tegame in mano… Insomma Cappuccetto Rosso è nulla facente improduttiva attende anche lei il reddito dell’alternanza. Smentiamo e sfatiamo il mito del lupo cattivo. Il lupo esiste come esistiamo noi. Perché non fare una contratto di governo con questo straordinario canide, demonizzato e colpevolizzato di tutto, tra un po’ anche delle alluvioni, dei terremoti e dei ponti che crollano ovviamente nel suo paese che è anche il nostro, l’Italia. Prossime elezioni, votate il partito del lupo e non ne verrete delusi. “Sono il lupo, per tradizione cattivo, per educazione tollerante, sono un canide votato all’emarginazione, nessun compromesso mi ha portato a casa vostra, resto sempre fuori sull’uscio , al massimo utilizzo lo zerbino per fare un pisolino, prima che voi vi accorgiate della mia presenza e chiamiate il KGB (ormai smembrato) la Cia (tuttora attiva) e i piu’ casalinghi ROS, sono un viandante, Cappuccetto Rosso sentito l’odore del cambiamento pur di non venire rimessa nella casa della nonna senza navigatore satellitare, ha sottoscritto con me l’alleanza della bio-diversità, infatti siamo d’accordo che mentre lei grida -al lupo al lupo – Io mi camuffo da vigile urbano e dirigo il traffico delle vostre paure indirizzandole sul lettino di uno psicanalista particolare : il sindacato del lupo d’assalto che assaltato ha smesso di parlare con le buone maniere che lo contraddistinguono per diventare un vero predatore ,il vostro che da Voi ha imparato a colonizzare senza mai pagare il dazio delle vostre razzie, perché lupo si , lupo no, con me la caccia è sempre aperta , mentre io caccio per sopravvivere ,voi mi cacciate per costruire le vostre villette a schiera dove sicuri di non incontrarmi , incontrate i vostri fantasmi che in libera uscita vi suggeriscono una vacanza al primo centro commerciale sotto il vostro condominio attrezzato con trappole anti – lupo, mentre io che con voi ho avuto sempre uno scontro-incontro, ho imparato a identificare le vostre trappole e lasciando le mie impronte sul pianerottolo del precedente zerbino dove ho fatto un pisolino, vi faccio una pernacchia rubata alla solita cornacchia spiona che segnala la mia presenza quando ormai io sono a kilometri di distanza…, non dimentico la mia preziosa alleata, la pecora che subodorata la notorietà nei vari salotti , si è fatta tosare ,andando dal parrucchiere in tempo di chiusura stagna per il virus che canta sull’albero della cuccagna…”
Dunque il lupo ha smesso di farsi trovare, chi di voi e’ il lupo più canide del reame disposto ad ululare per farsi civilizzare? Dalla rotta dei Balcani ai gommoni della quarantena, diventati navi da crociera,il lupo resta il migrante per eccellenza senza telefonino, perché nessuno è bravo quanto lui a far disperdere le proprie tracce a colpi di messinscena, dove lui diventa il nuovo cittadino del mondo : lupi da sbarco fate in fretta che domani potrebbe essere tardi con i porti che galleggiando da una parte all’altra dell’italico mare potrebbero diventare delle piste per farvi decollare e atterrare direttamente nello zoo più frequentato d’Italia, il Parlamento dove più che parlare , ci si appisola senza che nessuno chieda la tabella dell’efficienza compresa nel mandato parlamentare del lupo che scalpita per farsi eleggere prima che un radiocollare lo identifichi come il nuovo cannibale da eliminare..Il lupo cambia il pelo e non il vizio semmai il vizio fosse quello di fare politica accessoriato di immunità ambientale che vede nel Parlamento una zona a contaminazione ideologica pari allo zero di un seggio elettorale.
Lupi si , ma con l’indecenza di azzannare il bonus che arrivato di corsa freme per fuggire per non diventare un panino da digiuno per quarantena emergenziale.

Barbara Appiano

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