La violenza pittorica dell’anonimo BANKSY come aperta condanna della moderna società classista e discriminante in ”VISUAL PROTEST”

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Al Chiostro del Bramante di Roma

Dopo il successo della mostra di Ferrara per l’enigma della vera identità dell’artista che si cela dietro il famoso pseudonimo e per la cultura anticonformista e rivoluzionaria che prorompe dai suoi quadri,l’omaggio al mascherato e vanamente inseguito pittore di Bristol nato negli anni sessanta si sposta a Roma al chiostro del Bramante fino al 11/04/2021.Tale esposizione si colloca nel progetto di focalizzare l’arte attraverso i suoi protagonisti,secondo quanto avvenuto nel recente passato con Bacon,Freud,la scuola di Londra. Egli,partito da un’esperienza di writer sui muri della metropoli sul Tamigi,voleva incitare il ceto medio basso alla rivolta sociale ed all’assalto delle banche con”Robbin Banks” da cui il suo pseudonimo,con la dissacrante ed irrefrenabile contestazione e furiosa polemica antisistemica imperante e globalizzante in nome business inteso come dio money e petrol del deserto mediorientale.La sua mostra si articola in sei sezioni tra il piano inferiore e superiore.Essendo tappezzate le scale di foto e ricordi del ’68 con le lotte studentesche e la guerra del Vietnam;la società da lui fondata controlla come”pest control”(disinfestazione).L’autenticità delle sue tele,ripetute pure con colori diversi,mentre a Londra è stato aperto un suo primo negozio.Egli s’augura un mondo di pace,valori e virtù reciproche che consentano di rimuovere la forza selettiva del capitalismo,l’oppressione autoritaria del potere con i carri armati ed i poliziotti beffardi con fucili in mano e”yellow smiley”,l’integralismo razziale,ogni conflitto bellico ed il muro divisorio della Palestina con “wall off Hotel.All’ingresso vi è”a girl with a ballon” ed un auspicio di fraternità che subito svanisce,per ricomparire alla fine dell’itinerario artistico con il ragazzo arrabbiato che,tuttavia lancia come presentimento serafico un mazzo di fiori.Gli uomini hanno perso i loro connotati specifici e le scimmie insieme ad altri animali,come leopardo e zebra,hanno assunto il loro posto alla camera bassa dei comuni inglesi ed addirittura una di loro si è presuntuosamente sostituita con i monili alla sovrana.A pianoterra sono sistemati anche le tele del BANKSY,del 2006 in numero di tre con”morrons”festival,”trolley hunters””crist’bung shopping” e “crucifixini”.Inizialmente egli lavorava con la bomboletta spray,ma disgustato da questa adottò la tecnica dello stencil con cui realizzò stampe su carte o tela,cui s’aggiunsero opere ad olio o ad acrilico e spray su tela,per poi sperimentare lo stencil su metallo o cemento e sculture di resina o bronzo colorato.AL secondo piano vi sono le copertine dei vinili e dei CD,con immagini scorrevoli alle pareti in chiaro scuro dei suoi quadri,che nel salone finale,dopo”toxil mary”esprimono tutta la rabbia ed indignazione contro le guerre,cominciando dall’impresa di repressione del Giappone con”ragazzi terribili” che innalzano la bandiera stelle e strisce su”okinawa”fino a quella del golfo ed ora allo sfruttamento”proisraele”della terra promessa ed alla potenza del dollaro congiuntamente a mezza facciata falsa della sterlina,per il consumismo capitalistico in danno dei più poveri e deboli che vuole difenderli.Perciò la”visual is a superpower and not a crime”come recitano le preziose didascalie nelle sale con l’indicative esplicazioni settoriali.

Giancarlo Lungarini

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