L’Associazione culturale Eureka premia Renzo Arbore

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Nell’austera location del Teatro Basilica, presso S. Giovanni in Laterano, Renzo Arbore ha ricevuto l’ambito premio internazionale “Le Cattedrali Letterarie Europee”, consegnatogli dal Presidente e dal Vice Presidente dell’Associazione culturale Eureka Marco Ghitarrari e Pierluigi Pietricola i quali hanno voluto aggiungere anche il suo nome al già lungo elenco di personalità dello spettacolo e della letteratura che lo hanno ricevuto negli anni passati, da Meryl Streep a Umberto Eco a Roberto Benigni a Carlo Verdone, solo per citarne alcuni.

Come accade sempre quando un artista come Renzo Arbore sale sul palco, l’evento si è trasformato nell’occasione per un vero e proprio show in cui l’artista ha ricordato i fatti salienti della sua carriera attraverso episodi a volte inediti a iniziare da quando, giovane provinciale pugliese, approdò a Napoli dove ebbe l’occasione di entrare in contatto con i maggiori rappresentanti della canzone napoletana di allora come Roberto Murolo, Mario Trevi e Renato Carosone.

Ma la vera svolta –racconta- la ebbe quando arrivò a Roma, vincitore di un concorso RAI come programmatore musicale e conobbe in quella occasione colui che fu suo compagno di lavoro per tutta una vita, Gianni Boncompagni. L’arrivo nella Capitale fu anche l’occasione per conoscere una ancora diciottenne Gabriella Ferri con cui per quasi due anni ebbe stretti legami non solo affettivi ma anche professionali attraverso il reciproco scambio delle conoscenze lui della canzone napoletana e lei di quella romana.

Alla RAI, allora diretta da mostri sacri come Ettore Bernabei, Biagio Agnes e la stessa Presidente Letizia Moratti, si dedica dapprima alla radio con “Bandiera gialla” che trasmette anche musica americana ed inglese, divenendo così, come tiene a rivendicare, il primo dj italiano “inventore” della “beat music”, a cui segue con pari successo “Alto gradimento”, ideato insieme a Gianni Boncompagni.

Passa poi alla televisione e mette in onda quello che può essere considerato il primo talk show della tv italiana “Speciale per voi” e poi l’indimenticabile “L’altra domenica”, nel 1976, che porta una buona dose di anticonformismo con la partecipazione del pubblico da casa attraverso telefonate estemporanee e con donne non più semplici vallette ma “donne parlanti”, come lui ricorda con orgoglio facendo anche vedere alcuni spezzoni di quegli spettacoli.

Provocato da una maliziosa domanda del Presidente Ghitarrari sulle differenze che riscontra tra la sua televisione degli anni ’70 e ’80 e quella attuale, Arbore ricorda come allora la televisione si proponeva di educare il pubblico chiamando sullo schermo personaggi come Umberto Eco, Furio Colombo e Cesare Zavattini e anche nei cosiddetti programmi leggeri c’era sempre un intento educativo. Ora, invece, si è scaduti nelle risse e nel linguaggio pesante in cui domina il pettegolezzo e il gossip; si ride poco e ci si arrabbia molto e, in generale, si tiene conto soprattutto dell’indice degli ascolti a scapito dell’indice di gradimento.

Quanto ai progetti attuali, Arbore ha voluto sottolineare la sua funzione di “ambasciatore della musica italiana nel mondo”, in particolar modo attraverso il recupero e la conseguente valorizzazione della canzone napoletana classica che porta avanti con la sua “Orchestra italiana” esibendosi in numerose tournée sia in Italia che all’estero, dall’America al Giappone all’Australia alla Russia, nonché con la sua rete tv “Renzo Arbore channel”.

Infine, nel rispetto di quello che è uno degli scopi primari dell’Associazione Eureka di premiare i giovani talenti distintisi nel panorama artistico italiano, nel corso dell’evento sono stati insigniti del “Premio Excellentissimus” il Trio Blewitt composto dai musicisti Stefano Proietti, Gian Marco De Nisi e Oscar Chierici che hanno ricevuto il plauso anche di Renzo Arbore al termine del loro video di presentazione, nonchè il musicista e fantasista Marco Vannucci che, con goliardica parodia, ha dapprima cantato legando tra loro brani musicali diversissimi e poi ha salutato il pubblico presente eseguendo la famosa canzone di Fabrizio De Andrè “Bocca di rosa”.

Analogo premio è andato anche a David Ambrogio, purtroppo non presente alla manifestazione.

Riccardo Bramante

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