Natale commissariato, Natale sanificato e presepi in isolamento, lo dice l’algoritmo la nuova divinità pagana e mondana. Curva che sali, curva che scendi: sono il vaccino dopo di me esiste solo l’apocalisse da tracciamento ritardato

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Se fossi un morto inserito nell’elenco dei morti per coronvairus , chiederei le “royalities” e il diritto d’autore, non solo ma anche una percentuale sull’incremento della curva , morti di ogni provenienza ritornate per dirci la verità sulla vostra dipartita, vi promettiamo l’immunità batteriologica…
Tutti in fila per la propria autopsia con distanziamento da cadavere monitorato dall’algoritmo che nella pausa caffe pratica la ginnastica aerobica con il consenso dei trattamento dei dati personali.
Se fossi morto chiederei al Tribunale per i diritti degli umani e dei trapassati di essere escluso da ogni elenco che lava i miei panni trapassati in pubblico,facendomi entrare nel circo mediatico ,dei morti, dei resuscitati e dei redivivi.
Se fossi morto vorrei un bel funerale con tutti i miei parenti , amici e nemici questi ultimi verrebbero ad accertarsi che io sia veramente morto e non dato in prestito alla scienza in modo virtuale per poi tornare in vita e dire quello che ho visto da “trapassato” a miglior vita ritornato a quella reale…
Se fossi morto vorrei una tomba con una lapide in cui venisse scritto : “ morto per stress post traumatico da terapia vegetativa, intubato contro la sua volontà , finito nel fiume dei morti senza ragione e senza passione, ora giace qui perché chi muore giace e chi muore si dà pace..”
Quindi chi muore giace finalmente riposandosi dalla tempesta mediatica di essere tirato per la giacchetta e trascinato con la sua nuova casa, un’anonima bara , nella babele della balbuzia da contagio senza presagio..
Balbuziente è la babele che mi strilla nelle orecchie che io sono morto per commemorare il virus ,che sono un servitore dello stato e che lo stato che lo stato – genitore gender facente funzione madre e padre insieme e in modo disgiunto)
che mi ha partorito all’anagrafe con un sesso biologico certo ,ha deciso che nell’incertezza se non fossi morto per allungare l’elenco dei politicamente deceduti,
potrei diventare il gendarme del piu’ noto termine “gender” destinato a
sorvegliarvi mentre vi baciate e abbracciate si che se dissentite dalla Bibbia del nuovo ordine mondiale vi troverete senza sesso , senza nome con una denuncia penale per avere sovvertito l’ordine “innaturale delle cose”..
Io sono morto non so da quando, visto che sono nell’obitorio della morte annunciata che nemmeno Schubert se ritornasse in vita riuscirebbe piu’ a comporre “La morte e la fanciulla”…
Schubert non si muove da dove si trova in quel di Vienna con i suoi “Lieder” che non sono la tessera a punti del vostro supermercato ,gtantomeno un decreto da morte culturale cui mi volete condannare per consegnarmi alla strega di Biancaneve in perfetta forma con un virus immaginario che ha fatto della vostra paura un fantastico scenario ..Tornando a Schubert visto che non so se ritornerò ad essere normale concedetemi di narrarvi questa storia che non e’ la storia del Grande Fratello , ma il dramma vostro e mio di quando vivevo anche se non so se sono veramente morto .
Vi presento la fanciulla che non voleva essere contagiata dal presunto coronavirus, diventato senza il mio permesso il mio compagno di viaggio.
“Vattene barbaro scheletro, io sono ancora giovane , va via non mi toccare “
“Dammi la mano bella creatura ,, sono tua amica , non sono cattiva, , dolcemente dormirai fra le me braccia “ le risponde la morte sua compagna di un viaggio che la fanciulla non ha mai intrapreso, ne a piedi, tanto meno in carrozza o su un missile terra aria..
Io mi trovo tra la fanciulla che non vuole abbracciare la morte e la morte che mi vuole tallonare promettendomi ospitate al Festival di Sanremo,.dove dovrei (senza compenso perché io sono un morto istituzionale servitore dello stato) presentare il nuovo vaccino per restare eterni e diventare immortali senza scadenza amatoriale , nel frattempo Schubert è sempre a casa sua a Vienna in un cimitero degno delle sue opere grandiose e io che non mi sono ancora sottomesso al Natale sottovuoto spinto , mi sto convincendo di avere sbagliato secolo , di avere sbagliato fuso orario ,perchè da dove mi trovo intubato con un casco di banane che mi impedisce di farmi un selfie sulla scena del crimine da rianimare , non so più se sono morto per causa di
servizio o per volontà divina per il fine corsa che sarebbe la vita terrena.
In fondo sono giovane piu’ dell’aglio che Dracula coltiva per consumo personale, ho il colesterolo che è a norma più del decreto anti – respiro che mi impedisce di soffiarmi il naso senza che io non venga identificato e ricoverato con un codice variabile dal giallo all’arancione al rosso a secondo di quanti luoghi devo attraversare.
La sirena dell’ambulanza che trasporta le mie inermi membra su una lettiga non smette di suonare e io penso che siccome non so nemmeno perche’ mi trovo qui a parlare vorrei incontrare Schubert se mai si trovasse nei paraggi per farmi raccontare se la fanciulla alla fine si compromette per un momento di celebrità e un selfie con la televisione dove intervistato dall’ultimo santone virilogo è costretta a mascherarsi e a dire che in fondo tutti dobbiamo morire e che prima lo facciamo prima diamo spazio ai nuovi portatori sani del virus della follia impossibile da vaccinare.
Non so chi sono , mi manca il Natale con il presepe , vorrei chattare con Sankta Klaus ma mi dicono che anche lui è in rianimazione, quindi sperando che rianimare voglia dire ritornare ad essere normali , attendo che qualcuno mi dica che cosa devo fare se andare al ristorante , in discoteca all’ospedale o al cimitero, nel frattempo mi metto in aspettativa fino al prossimo bollettino dei morti , dei feriti e dei miracolosamente guariti .
Per le prossime festività natalizie da festeggiare in cantina al buio in compagnia del gatto del cane e dei nonni raggiunti in mondo visione, regalatevi una candela , una chiesa da campo da montare e smontare in caso di incursioni poliziesche attivate dalle orecchie dei vostri vicini , noleggiate un sacerdote rigorosamente sanificato e il vostro Natale sarà fatale quanto un ictus rimandato per mancanza di posti letto per malati immaginari.

Barbara Appiano

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