05 febbraio, 2016

LA VITA ACCANTO. Amore non amato. Di Paolo Leone


Roma, Teatro dei Conciatori (Via dei Conciatori 5 – Metro B Piramide). Dal 2 al 7 febbraio 2016

L’amore che non è amato”. Con queste poche parole al termine della rappresentazione de La vita accanto, colei che ha adattato il testo alle esigenze del palco, la poetessa Maura Del Serra, ha sintetizzato l’intero spettacolo. In scena al Teatro dei Conciatori fino al 7 febbraio, l’intenso monologo tratto dal romanzo di Mariapia Veladiano, per la regia di Cristina Pezzoli (un’equipe tutta al femminile) e la splendida interpretazione di Monica Menchi, è veramente un’operazione coraggiosa. Parlare di bruttezza, esibirla addirittura, descriverne gli effetti devastanti per chi la subisce, in tempi come questi dove tutto è artefatto, dove il difetto è nascosto agli occhi e la perfezione viene imposta mediaticamente come irraggiungibile modello, è coraggioso e rischioso.
 

Non hanno avuto paura queste donne, da sempre più coraggiose degli uomini, e dopo diversi riconoscimenti (sia per il romanzo, finalista al Premio Strega, che per la pièce) arrivano a Roma. Monica Menchi è un’attrice che cattura l’attenzione alle prime battute e trasporta lo spettatore immediatamente nel mondo creato sul palcoscenico. Prerogativa di poche artiste. La storia di Rebecca, bambina nata brutta, consapevole di esserlo, circondata da persone che, tranne rare eccezioni, glielo ricordano in ogni occasione. Amore che non è amato. Il rifiuto come regola di vita. La codardia degli altri, che vedono in lei le proprie paure esplose tutte insieme. Un campionario di mostruosità ben più gravi del suo aspetto fisico, sotto il quale invece batte un cuore come tutti gli altri. Amore che non è amato, è quello il campo dove fiorisce il dolore della bruttezza

Una vita intera raccontata in prima persona, ricca di personaggi che la Menchi riesce ad interpretare mirabilmente con pochi gesti, con uno sguardo, una postura, un tono di voce, fino alla rinascita di Rebecca in età adulta, quando si libera conoscendo la verità sul dolore di quella famiglia da cui si sentiva rifiutata e il suo talento di pianista incontra chi sa apprezzarlo e farlo esplodere. Che sa guardare oltre l’aspetto esteriore, che riesce finalmente ad amare quell’amore. Catartico. Bella la regia di Cristina Pezzoli, ricca di movimento, elegante la scena di Rossana Monti (suoi anche i costumi). Sarebbe opportuno intervenire sulla durata del monologo, in alcuni passaggi prolisso, per mantenere l’attenzione del pubblico al massimo livello. Lo merita la tematica, serissima, che non va appesantita, lo merita un’attrice di tale bravura.

Paolo Leone


Roma, Teatro dei Conciatori (Via dei Conciatori 5 – Metro B Piramide), dal 2 al 7 febbraio.
La vita accanto, di Mariapia Veladiano. Adattamento teatrale di Maura del Serra.

Interprete: Monica Menchi. Regia di Cristina Pezzoli. Scene e costumi di Rossana Monti.

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