Corriere dello Spettacolo

A Trieste torna “La Cenerentola” di Rossini con un allestimento che lascia il segno

Trieste, Teatro Lirico Giuseppe Verdi dall’8 al 16 aprile 2016

La Cenerentola” di Gioachino Rossini non è un’opera facile e il fatto di avere per soggetto una delle favole più classiche, conosciuta da chiunque, può essere fonte di inganno. Gli interpreti vengono messi a dura prova ed è necessario che il regista sia altamente creativo per costruire un allestimento che sostenga adeguatamente l’attenzione del pubblico: è un’opera buffa, bella e interessante, molto impegnativa dal punto di vista esecutivo,ma senza il ritmo pirotecnico di un “Barbiere di Siviglia”. Ben venga quindi un allestimento, come quello della Greek National Opera di Atene, proposto al Teatro Verdi di Trieste, che dimostri di tener conto di tutto questo. Ambientato dietro le quinte di un teatro di varietà, la protagonista risulta essere l’addetta alle caldaie che, come da copione è vessata dai parenti, e in particolare dalle sorellastre, per tutto lo svolgimento dell’azione, per risolversi soltanto nel finale del secondo atto. La scenografia, costruita su più livelli, movimenta il quadro e permette la realizzazione di numerose controscene rendendo il coro, che si è dimostrato ben all’altezza, presente in modo vivace,  e non soltanto a livello vocale,  per tutta la durata dello spettacolo.Bravi anche i ballerini presenti in scena: un po’ mimi, un po’ figuranti,  hanno contribuito a rendere frizzante il tutto.

Se è vero che ai cantanti è richiesta, ormai in modo generalizzato,una buona dose di teatralità oltre alla tecnica vocale e alle doti interpretative, in questo caso il saper recitare in modo convincente è necessario in modo categorico, in particolare per i ruoli di Dandini, Don Magnifico, Clorinda e Tisbe; Fabio Previati (Dandini), Vincenzo Nizzardo (Don Magnifico), Lina Johnson e Rita Matos (Clorinda) e Irini Karaianni (Tisbe) hanno vestito gli abiti dei rispettivi ruoli in modo del tutto adeguato. Bravo e un po’ gigionesco Jeroboám Tejera (l’altro Don Magnifico).Ottime le interpretazioni di chi ha ricoperto i ruoli dei protagonisti: Angelina (Josè Maria Lo Monaco e Ninon Dann) e Don Ramiro (Leonardo Ferrando e Vassilis Kavayas); entrambi i cast sono inoltre dotati di un buon equilibrio interno. Filippo Polinelli, infine, ha dato ad  Alidoro, il saggio maestro del principe, le connotazioni di un deus ex machina perfetto, seguendo con bravura e versatilità le intelligenti intuizioni della regista Rodula Gaitanou.

In questo allestimento c’è qualcos’altro che aiuta a cogliere alcuni elementi comuni ad alcune  produzioni di questa stagione lirica: ci sono moltissimi debutti, alcuni nazionali, altri specificamente per questo Ente Lirico; ad essi si aggiungono artisti già presenti in altre opere in cartellone: Ninon Dann in “Luisa Miller”, Leonardo Ferrando e Vincenzo Nizzardo nell’ “Elisir d’amore” e Filippo Polinelli in entrambe.

La presenza di cantanti già sentiti nel corso della stagione è una buona idea, che permette di percepire il teatro come qualcosa che vada al di là della semplice impresa a carattere artistico. Quindi non soltanto l’orchestra stabile, diretta qui in modo preciso e, nel corso delle repliche, sempre meglio calibrata dal M° George Petrou. È una pratica che risulta essere coerente con quello che era stato promesso dal sovrintendente a inizio stagione, quando descrisse il cartellone come un progetto integrato e articolato, dotato di punti di riferimento stabili, mantenuti in modo costante e preciso-.

Grazie a questo e alla sua ricca attività il  Teatro  Lirico  stesso sta diventando un punto di riferimento per la quotidianità cittadina.

È qualcosa che rassicura e dà fiducia, in un mondo come quello odierno in cui la variabilità troppo spesso senza senso è la norma.

Paola Pini

La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo
Dramma giocoso in due atti su libretto di Jacopo Ferretti
da Charles Perrault
Musica di Gioachino Rossini
Maestro Concertatore e Direttore George Petrou
Regia Rodula Gaitanou
Scene e luci Simon Corder
Costumi Alexia Theodoraki
Maestro del Coro Fulvio Fogliazza
ALLESTIMENTO DELLA GREEK NATIONAL OPERA DI ATENE
Orchestra e coro della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi di Trieste”
Personaggi e interpreti:
Angelina:
Josè Maria Lo Monaco (8, 10, 12/IV)
NinonDann (9, 14, 16/IV)
Don Ramiro:
Leonardo Ferrando (8, 10, 12, 14/IV)
Vassilis Kavayas (9, 16/IV)
Dandini:
Fabio Previati
Alidoro:
Filippo Polinelli
Don Magnifico:
Vincenzo Nizzardo (8, 10, 12, 14/IV)
Jeroboám Tejera (9, 16/IV)
Clorinda:
Lina Johnson (8, 10, 12, 14/IV)
Rita MatosAlves (9, 16/IV)
Tisbe:
Irini Karaianni
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