Era una ragazza timidissima Rebecca Clausi, una di quelle adolescenti che amava vestirsi in modo tale da non catturare sguardi indiscreti, introversa e desiderosa di esprimere tutto quello che aveva dentro. L’ha aiutata prima il teatro e poi la fotografia, trasformando quel suo animo candido in una fotomodella che seduce con lo sguardo, in un’attrice che lavora al fianco dei disabili e sogna il grande salto sul palco. Raccontare Rebecca Clausi vuol dire interpretare le due facce di un’unica medaglia che da tre anni a questa parte l’ha vista cambiare dal bianco al nero, diventando una fotomodella professionista a cui piace mettersi in mostra, stare in mezzo alla gente, scoprire e sperimentare. Ha appena 18 anni, con un Diploma in tasca e la voglia di spaccare il mondo partendo dalla sua Torino, Rebecca ha voglia di spiccare il volo. Dalla sua ha l’appoggio incondizionato dei genitori, un fisico perfetto e due occhi che conquistano.
E pensare che, solo qualche anno fa…
Mi vestivo sciatta, il mio hobby era la danza che ho praticato per 13 anni, passando dal moderno all’hip hop. Poi tre anni fa ho smesso e in qualche modo ho cambiato vita. Ho scoperto il teatro, mi sono avvicinato al mondo della fotografia, vivo la realtà dei disabili facendo volontariato col gruppo “I buffoni di corte”. Sì, la mia vita è cambiata.
E sei cambiata soprattutto tu…
Prima ero timida, introversa, me ne stavo per i fatti miei. Ora i luoghi chiusi mi scocciano, conoscere persone nuove e capire i loro pensieri mi affascina da morire, stare a contatto con la natura è una sensazione meravigliosa. Adoro ridere, scherzare, essere felice.
E la fotografia ti ha regalato felicità.
Sì, anche se tutto è iniziato per caso, forse per curiosità. Fin da bambina guardavo le top model americane in tv, ragazze giovanissime magari non perfette che grazie alla loro particolarità apparivano una autentica meraviglia. Mi dicevo che erano stupende, sognavo di poter essere al loro posto. Ecco, quando ho iniziato il corso di teatro, mi è stato proposto di fare qualche foto. Da cosa è nata cosa…
Il mondo della fotografia pian piano si è aperto.
Oserei dire spalancato! Nei primi scatti ero timida, ridevo per sdrammatizzare. Poi ho sfidato di me stessa, mi sono buttata e ho iniziato ad essere seria davanti all’obbiettivo. Ed ora, dopo tre anni, questo è diventato il mio lavoro, grazie alle foto ho raggiunto autonomia e indipendenza. Già questo è un grande traguardo…
Cosa ti ha dato la fotografia?
Insieme al teatro, mi ha permesso di cambiare. Il set e il palco sono simili, ti permettono di essere mille persone pur essendo sempre te stessa. Ogni volta, trasmetti emozioni e modi d’essere sempre diversi. È fantastico, un’esperienza unica.
Cosa ti piace mostrare nella fotografia?
La mia forza e la mia determinazione, semplicemente con uno sguardo. Penso che questo sia il lato migliore di me, quello che mi sono costruita anche grazie a questa esperienza.
Di te gli uomini cosa notano?
Penso che restino colpiti dal mio carattere, sono molto estroversa e questo li colpisce. Sono diversa da prima…
Hai detto che adori stare in mezzo alla natura…
Mi piace farlo nel quotidiano, concedendomi una lunga passeggiata, e mi piace farlo nella fotografia. Non a caso, in un set sono stata fotografata ricoperta da fiori e frutta. Qualcosa di speciale…
Che traguardi ti piacerebbe raggiungere?
Mi piacerebbe che la fotografia mi portasse su qualche rivista nazionale, anche se per ora ho già avuto l’onore di effettuare collaborazioni importanti. In una, ad esempio, ho unito il mio essere fotomodella al ruolo di attrice di teatro lavorando per una stilista di Torino. Per la stilista Stefania Portigliatti Pomeri ho girato due video, sono stata testimonial anche dei gioielli dell’artista Tin Carera. Tra le varie sfilate a cui ho partecipato, ho sfilato per Walter Dang, stilista della Torino Fashion Week. Ecco, le emozioni che mi danno queste occasioni sono davvero indescrivibili.
Come ti piace porti sul set?
In modo tale che la fotografia esalti il mio corpo, mantenendo la mia eleganza e semplicità. Vedendomi in fotografia si potrebbe pensare chissà cosa, in realtà rimango una ragazza acqua e sapone, della porta accanto.
E i tuoi genitori…
Mi sostengono, mi spronano, mi spingono ad andare avanti. Sono stati loro i primi a dirmi di inseguire i miei sogni. A loro devo dire un grazie infinito.
Oltre alla fotografia, c’è il teatro…
Sì, una parte fondamentale del mio percorso artistico. E, da settembre, avendo finito i primi tre anni di Accademia della scuola di teatro Area Teatrale, proseguirò la mia formazione lavorando al fianco del maestro Antonio Ferrero. Un risultato straordinario…
Alberto T.