In scena al Teatro Ghione di Roma dal 19 al 30 ottobre 2016
Al compimento del ventiseiesimo compleanno, “Quando eravamo repressi”, la commedia prodotta da Vittorio Gassman torna a calcare il palcoscenico, stavolta del Teatro Ghione di Roma, firmata stavolta dal regista e scrittore Pino Quartullo che la riprende e la modernizza, trasformandola in una versione 3.0 ricca di riferimenti a smartphone, app e così via che sono oggi lo strumento principale per conoscersi e comunicare online.
Questo cult è diventato un film tanto di successo quanto di scandalo nel 1992 addirittura vietato e sequestrato, rimaneggiato e ripreso ancora a teatro nel 1998.
L’erotismo si consuma gradualmente tra tutti i protagonisti che si stuzzicano e si provocano per raggiungere l’apice del desiderio e l’accostamento dei quattro genera momenti divertenti e inaspettati, degenerando poi in conflitti che li portano a dover azzerare tutto, ripulendosi con un’astinenza forzata per poi darsi appuntamento dopo un anno e mezzo nello stesso albergo per vedere cosa ne sarà delle loro relazioni e se il tempo li ha guariti.
Nonostante siano trascorsi molti anni dalla prima rappresentazione, è chiaro come anche nel 2016 si riproponga lo stesso tema sempre attuale della problematica romantico-erotica dell’appiattimento dei rapporti che affligge i legami uomo-donna e come a volte si ricorra a soluzioni drastiche, nella messinscena in modo davvero osè e piccante, per riparare le rotture tra partner.
L’empatia tra gli attori insieme ai costumi spesso azzardati, ma adeguati alle intenzioni creano la miscela giusta per divertire e coinvolgere il pubblico che si lascia andare a fragorose risate per una serata leggera che distrae, ma fa anche pensare a come siano cambiati i tempi, all’evoluzione che rende possibile oggi, il parlare di un argomento come il sesso in modo più aperto e disinibito, cosa che aveva invece scandalizzato all’inizio degli anni ’90 con l’uscita del film.
Flavia Severin