Corriere dello Spettacolo

QUANDO ERAVAMO REPRESSI 3.0: dopo 26 anni torna la commedia scabrosa che ha scandalizzato i palcoscenici negli anni ’90

In scena al Teatro Ghione di Roma dal 19 al 30  ottobre 2016

Al compimento del ventiseiesimo compleanno, “Quando eravamo repressi”, la commedia prodotta da Vittorio Gassman torna a calcare il palcoscenico, stavolta del Teatro Ghione di Roma, firmata stavolta dal regista e scrittore Pino Quartullo che la riprende e la modernizza, trasformandola in una versione 3.0 ricca di riferimenti a smartphone, app e così via che sono oggi lo strumento principale per conoscersi e comunicare online.

Questo cult è diventato un film tanto di successo quanto di scandalo nel 1992 addirittura vietato e sequestrato, rimaneggiato  e ripreso ancora a teatro nel 1998.

Quattro nuovi giovani interpreti (nati, più o meno, quando fu scritta la commedia) vestono i ruoli delle due coppie protagoniste che tentano di risolvere il problema del calo del desiderio per ravvivare la loro noiosa o inesistente vita sessuale a due e come tentativo estremo di salvare il loro amore ormai sopito sotto strati di quotidianità e di routine. E così Petra e Massimiliano, esperti scambisti e Federico e Isabella, snob ed apparentemente ingenui che si affacciano per la prima volta a queste pratiche, si ritrovano in due camere comunicanti dello sperduto hotel latinense “I Bufali” per provare l’ebbrezza di un’esperienza nuova con persone diverse che possa ridare vitalità e passione alle loro storie. Lo scambio avviene secondo degli step ben precisi che i due “specialisti”, avendo una vasta esperienza nel campo, impongono ai novellini.

L’erotismo si consuma gradualmente tra tutti i protagonisti che si stuzzicano e si provocano per raggiungere l’apice del desiderio e l’accostamento dei quattro genera momenti divertenti e inaspettati, degenerando poi in conflitti che li portano a dover azzerare tutto, ripulendosi con un’astinenza forzata per poi darsi appuntamento dopo un anno e mezzo nello stesso albergo per vedere cosa ne sarà delle loro relazioni e se il tempo li ha guariti.

Nonostante siano trascorsi molti anni dalla prima rappresentazione, è chiaro come anche nel 2016  si riproponga lo stesso tema sempre attuale della problematica romantico-erotica dell’appiattimento dei rapporti che affligge i legami uomo-donna e come a volte si ricorra a soluzioni drastiche, nella messinscena in modo davvero osè e piccante, per riparare le rotture tra partner.

L’empatia tra gli attori insieme ai costumi spesso azzardati, ma adeguati alle intenzioni creano la miscela giusta per divertire e coinvolgere il pubblico che si lascia andare a fragorose risate per una serata leggera che distrae, ma fa anche pensare a come siano cambiati i tempi, all’evoluzione che rende possibile oggi, il parlare di un argomento come il sesso in modo più aperto e disinibito, cosa che aveva invece scandalizzato all’inizio degli anni ’90 con l’uscita del film.

Flavia Severin

Scritta e diretta da Pino Quartullo
Con: Francesca Bellucci, Annabella Calabrese, Matteo Cirillo, Tiziano Floreani
Direzione artistica: Roberta Blasi
Produzione: Ferruccio Barone
Scenografia: Piero Pollinzi
Costumi: Giuseppe d’Andrea
Musiche: Federico de Feo, Isotta Giannetta
Aiuto Regia: Matteo Fasanella, Lorenzo De Liberato
Assistente alla regia: Simone de Feo
Trucco e acconciature: Marco Fava
Marketing e comunicazione: Moreno Sangermano
Ufficio stampa Daniela Bendoni
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