Corriere dello Spettacolo

Atleti olimpici nel dopo Rio. Elisa Queirolo, dall’argento di Rio alla lettura di Harry Potter

Elisa Queirolo è una giocatrice della Nazionale Setterosa di pallanuoto, che all’ultima Olimpiade ha riportato a casa una soddisfacente medaglia d’argento, vinta contro la squadra che fin dall’inizio è stata valutata la più accreditata per il gradino più alto del podio, quella degli Stati Uniti.

Questa partita contro gli Stati Uniti è stata dura, ma l’argento è un ottimo risultato…

Sicuramente il pensiero che abbiamo avuto siamo uscite dalla piscina quando è che erano molto più forti. Noi forse siamo state un po’ sottotono, ma anche al massimo sarebbe stato molto difficile vincere, quindi va benissimo l’argento. È una nazionale che conosciamo bene e qualcuna di loro la conosco anche personalmente, sapevamo che si trattava di una partita complicata.

Che ne pensi di Rio e del Villaggio Olimpico?

In generale è stato bellissimo stare nel villaggio, dove c’era tanta vita a qualsiasi orario. Purtroppo non abbiamo potuto vivere Rio, sempre prese dagli allenamenti e dalle partite e certamente un po’ dispiace non aver potuto vedere altre cose, però è normale, noi eravamo lì per concentrarsi sul nostro sport.

C’è qualcosa che ti è successo che ti è rimasto particolarmente impresso?

In realtà non c’è una cosa singola. Certamente entrare per la prima volta nel Villaggio Olimpico è stata un’esperienza unica. Un’altra cosa simpatica che mi viene in mente è che noi atleti avevamo delle spillette e ce le scambiavamo fra noi per avere un ricordo.

Visto che siamo un giornale di cultura, ti chiedo se hai interessi lettarari, musicali, cinematografici…

Soprattutto letterari, leggo molto e “Io uccido” di Faletti è uno dei miei libri preferiti. Comunque leggo un po’ di tutto e mi piace anche il fantasy, infatti ultimamente ho comprato l’ultimo capitolo di Harry Potter.

La tua medaglia dov’è adesso?

È appesa in camera in bella vista, insieme alle altre… il mio fidanzato mi ha piantato l’ultimo chiodo per quella di Rio.

Adesso si attende Tokyo…

La strada per Tokyo è lunga, prima dobbiamo pensare agli europei e ai mondiali, poi cominceremo a concentrarsi sulla prossima Olimpiade.

Stefano Duranti Poccetti

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