Ancora una volta i capitolini di Mister Giannicchedda chiamati alla conferma d’aver trovato un assetto tattico definito e superate l’insicurezze psicologiche,tra cui la paura di vincere,il sentirsi inesperti e ripescati come il Prato, hanno clamorosamente fallito l’obiettivo contro avversari che per 80 minuti avevano saputo ben controllare. Le due squadre venivano da due risultati opposti ed erano quindi animate da condizioni di spirito diverse; il Racing aveva espugnato il “Garilli” di Piacenza per 4 a 1, con una tripletta di Loglio stavolta un po’ in ombra, mentre la compagine di San Miniato era stata battuta in casa dal Livorno, che naviga nelle posizioni buone per i “playoff”. Perciò sul prato di Casal del Marmo, messo a disposizione dall’Astrea i Bianchi ospitanti sono partiti con più grinta e determinazione, sorretti dalla spinta a centrocampo di Ricciardi, Massimo e Vastola, lasciando Loglio e Maestrelli in avanti a pungere. Infatti proprio quest’ultimo al 10°, su fuga a sinistra di Selvaggio e Cross al centro appostato sul palco sinistro appoggiava in rete. Punti sull’orgoglio,gli uomini di Mister Fiascioni provavano a reagire, ma sembravano a corto di idee in cabina di regia e privi di un valido attaccante d’area di rigore per cui per cui i tiri da fuori erano piuttosto estemporanei e fuori misura con Siani,poi sostituito nella ripresa con Masia, nonché il peperino Tempesti. Nella ripresa Mister Fiasconi capiva ben presto che doveva se non alla tecnica di cui la sua formazione appariva carente,affidarsi alla caparbia volontà delle forze fresche per gettare i Neroverdi all’attacco senza risparmio d’energie, mentre la Racing Roma tendeva a ritirarsi nella sua metà campo con un Vastola prezioso in fase d’interdizione e lanci lunghi per il solo Loglio che al 47° veniva anticipato da Bachini in takle al centro dell’area allorché stava per colpire in diagonale verso Nocchi. Nella prima mezz’ora della seconda parte avvenivano solo sostituzioni da ambo le parti e passaggi fuori misura, rilanci sbilenchi e tiri sbagliati,eccettuato un colpo di testa di Tempesti parato in corner da Savelloni. La partita dovesse essere facilmente controllata dalla Racing, che però sbagliava nel tirarsi troppo indietro per il timore di non farcela e così si prestava agli attacchi del tuttocuoio, che non aveva più niente da perdere tranne la speranza. A dargli una mano ci pensava il lungo portiere Quirite che al 80°sucross di Caciagli e girata di testa di Imbrenda, entrato al 61°per Zenuni, afferrava la sfera ma poi se la lasciava scivolare in porta. La punizione,già così pesante,diventava una beffa al’ 86°quando su una punizione a spiovere dalla destra la difesa di Mister Giannichedda dormiva e Bachini, saltando più alto di tutti dalla parte opposta,insaccava incornando precisamente grande costernazione ed incredulità tra i Romani attesi domenica. A Pistoia,mentre il tuttocuoio riceverà il Piacenza. La formazione Toscana di Fascioni, che c’ha confessato l’assenza d’un vero bomber e la necessità di dover registrare meglio tutti i reparti per conseguire la salvezza, sembra più positiva in trasferta, dove ha violato con lo stesso punteggio entrambi gli stadi delle laziali del suo girone,che in casa staremo a vedere dopodomani contro una delle due squadre della città della pianura padana con piazza due cavalli.
Giancarlo Lungarini