Corriere dello Spettacolo

Marco e Emanuele, un connubio video/musicale

Marco Mannini ed Emanuele Aloia sono due giovani artisti che ultimamente hanno collaborato insieme in occasione dell’uscita del brano del cantautore Emanuele “Solo un fuoco d’artificio”. Marco è il creatore del video e i due ci parlano della loro esperienza…

Ciao Marco ed Emanuele… come è nato il vostro connubio?

Marco:  Ciao! E’ nato tutto in modo molto casuale, un pomeriggio un mio amico mi ha fatto ascoltare una canzone di Emanuele, io non sapevo chi fosse e non avevo nessuna aspettativa sulla sua musica, ma mi ha colpito: il testo e la melodia non erano da cantautore emergente bensì da artista affermato e con anni di esperienza alle spalle. La canzone di cui parlo è “Lontano”, uno dei primi brani di Emanuele, che però ancora oggi rimane uno dei miei brani preferiti. Comunque, dopo averla ascoltata due o tre volte di seguito insieme ad altri suoi brani decisi di contattarlo per mostrargli i video diretti da me fino a quel giorno dicendogli anche che mi sarebbe piaciuto poter collaborare con lui. Emanuele mi rispose dopo pochi minuti raccontandomi del disco a cui stava lavorando e poi, un paio di settimane dopo, mi scrisse nuovamente per chiedermi di dirigere un video per lui.

Emanuele:  Prima di tutto ciao e grazie per l’intervista! Io in questi ultimi mesi ho lavorato al mio disco di debutto, un pomeriggio Marco mi ha scritto su Facebook complimentandosi delle canzoni che aveva ascoltato e mostrandomi alcuni video realizzati da lui. Ho intravisto in lui moltissime qualità per la sua età (14 anni) e allora una volta terminato di lavorare al disco l’ho ricontattato per girare il video di ”Solo un fuoco d’artificio”, una traccia presente nel mio disco.

Marco parlami del video, come è girato, cosa racconta, come ti è venuta l’idea?

Marco:  Il video è stato girato senza budget, con un’attrezzatura abbastanza di base e in una giornata bella intensa di riprese in giro per Torino. L’idea del video è nata insieme ad Emanuele, lui mi ha parlato di alcune idee che aveva per il video e poi dopo aver letto il testo del brano e ascoltato la canzone ho scelto di creare una storia molto semplice, basata sul mostrare la paura e la speranza di un ragazzo siriano, costretto a vivere in un luogo di guerra con la paura di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato, con la speranza che la guerra possa finire. Nel video ho voluto anche mostrare la solitudine: il ragazzo è solo, nessuno può aiutarlo e nessuno lo farà se fuori le cose non cambiano. Tutto questo confrontato con lo stile di vita di un ragazzo occidentale, che, come si vede in una delle prime scene, è materialista e non pensa neppure a quello che accade ad un suo coetaneo che vive in un paese diverso dal suo. Anche se poi alla fine quello che accade dopo è tutto un sogno.

Tu Emanuele sei un cantautore… come ti è venuta l’idea per quest’ultima canzone?

Emanuele:  Allora, verso fine luglio ero nel mezzo della scrittura del disco ed avevo questa base al pianoforte molto emozionante (composta da Emanuele Mattozzi). Un mattino, aprendo Facebook sono iniziate a comparirmi un sacco di immagini che rappresentavano Omran Daqneesh, un bambino siriano sopravvissuto a diverse esplosioni in Siria. Il video mi ha fatto riflettere molto, la sera tornando a casa ho scritto in meno di un’ora il testo della canzone come se avessi già tutto dentro, penso che tra le mie canzoni sia uno dei testi più belli e profondi ma allo stesso tempo uno dei testi che sono stati più veloci da scrivere.

So inoltre che Venerdì 16 dicembre è uscito il tuo disco, su tutti i digital stores e Spotify e sei anche riuscito ad entrare per qualche ora nella Top 30 di Itunes!

Emanuele:  Sì! Finalmente venerdì 16 dicembre è uscito il mio primo disco ufficiale ”Sakura”, esattamente il giorno del mio diciottesimo compleanno. Su Youtube in questi mesi, pur essendo indipendente, sono riuscito ad ottenere importanti numeri per i singoli pubblicati e quest’estate ho pubblicato una canzone estiva scritta da me in collaborazione con ScuolaZoo che ha raggiunto in pochi giorni 200.000 visualizzazioni. Sicuramente per il disco avevo delle ottime aspettative ma non fino al punto di entrare nella Top 30 di Itunes nella settimana in cui sono anche usciti i dischi dei ragazzi di Xfactor. Questo mi ha dimostrato che alla lunga, con la dedizione si possono raggiungere grandi traguardi anche senza necessariamente dover partecipare ad un Talent.

https://www.youtube.com/watch?v=Vzg_-2-M1tE&t=6s

Marco, che cosa significa essere video maker? Quanto è importante trovare la sintonia giusta con la canzone sulla quale devi costruire l’atmosfera visiva?

Marco:  Bella domanda! Penso che essere video maker sia semplicemente saper giocare con le immagini con lo scopo di intrecciarle spesso per creare una storia, o come nel mio caso un’emozione. Trovare la sintonia giusta tra immagini e musica è la cosa più difficile, io per esempio solitamente ascolto molte volte il brano immaginando ad occhi chiusi ogni inquadratura, ogni stacco. Soprattutto ascoltando così tante volte il brano riesco a renderlo quasi mio e quindi anche a seconda del ritmo e della velocità della canzone riesco a capire quanto far durare ogni inquadratura, quando muovere la macchina da presa e come muoverla (lentamente, in modo frenetico…) o quando invece avere un’inquadratura più statica. La cosa importante è che il prodotto finale funzioni ed emozioni.

Avete qualche altro progetto insieme?

Emanuele:  Certo che sì! Sono sicuro ci sarà occasione per girare il video ufficiale di altri singoli contenuti nel disco e non solo perché c’è stima reciproca, ma anche perché entrambi, pur avendo una meta differente, viaggiamo nella stessa direzione.

Marco: Io ho già diverse idee per altri vide musicali delle canzoni del disco di Emanuele, e lui lo sa e sono sicuro che riusciremo a realizzare prodotti interessanti insieme!

Stefano Duranti Poccetti

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