Corriere dello Spettacolo

RING: i 18 volti dell’amore

In scena al Teatro della Cometa di Roma dall’ 11 al 29 gennaio 2017

Tutto cominciò con Adamo ed Eva, la coppia della Genesi. Già dalla notte dei tempi, uomo e donna, con le loro difficoltà si sono confrontati, si sono annoiati, si sono scontrati cercando anche di venirsi incontro, ma alla fine hanno sempre provato fin dall’inizio a convivere, perché soli, si sentivano incompleti.

Ed è da questa convinzione e sensazione di essere a metà, che sono nate le relazioni, ed è proprio questo che viene messo sotto i riflettori dallo spettacolo “RING”, candidato nel 2014 in Francia al Premio Molière per il Teatro, attraverso i 18 scenari sulla vita a due.

Il ritmo dello spettacolo è scandito con energia e passione da Camille e Camille, interpretati da Michela Andreozzi e Massimiliano Vado, coppia anche nella vita, negli svariati spaccati raccontati, a partire da Adamo ed Eva per continuare con una carrellata di duetti mostrati come i round di un incontro di boxe. Ad esempio c’è chi elenca i “ti giuro” che farà o non farà, c’è l’eterna amica che finalmente trova il coraggio di aprire il suo cuore e dire quanto è innamorata, c’è chi ha un rapporto di solo sesso come amanti che a volte però sfocia in una gelosia immotivata, oppure chi scrive lettere d’amore, o chi non ne può più dei difetti dell’altro o di avere solo due opzioni, chi ha perso i sentimenti e si strugge perché non li ritrova più, c’è chi ha figli e si è dimenticato della propria vita sessuale e c’è anche chi è in crisi perché nella foga di rincorrere mille obiettivi si ritrova bloccato nell’infelicità. Qui si staglia un malinconico interrogativo: non è forse meglio essere imperfetti, ma felici?

La rappresentazione scandaglia le emozioni, la fisicità e tra risate e dramma, ma sempre con un’intenzione positiva che fa vincere la coppia, coadiuvata dalla forza dell’empatia, ci fa entrare nel tunnel magnetico delle tante indoli che vengono disegnate tra un cambio d’abiti e un altro.

Dalla platea si ride, ci si ritrova scambiandosi occhiatine complici e soprattutto ci fa sognare e riflettere su questa inclinazione che è la più profonda al mondo, perché l’amore è compromesso e impegno, è dedizione e sacrificio e nel vortice delle incomprensioni diventa un continuo danzare, un continuo rincorrersi per perdersi e poi ritrovarsi. Dall’entusiasmo dell’inizio e il trasporto della gioventù, alla pazienza nella condivisione di una famiglia, alle battaglie combattute sia insieme, fianco a fianco, come una squadra, sia in difesa del proprio partner, a spada tratta per proteggersi dagli altri, alle guerre fredde che ci dividono silenziose e al far la pace, semplicemente con un sorriso, gettando le armi, abbattendo i muri, amandosi.

Una serata ricca, come lo è chiunque ama davvero, dove ogni storia contribuisce a tratteggiare la diversità che ci unisce, regalandoci un vero e proprio inno all’amore che ci lascia con la speranza che anche se non esiste la persona giusta, esiste una persona, “sbagliata di poco”, pronta ad accettarci e a volerci per quello che siamo.

Flavia Severin

Odi et amo.

Quare id faciam?

Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Catullo

Testo: Léonore Confino
Con: Michela Andreozzi e Massimiliano Vado
Traduzione: Antonella Questa
Regia: Massimiliano Vado
Scene: Mauro Paradiso
Costumi: Teresa Acone
Musiche: Antonio Di Pofi
Luci: Stefano Pirandello
Movimenti coreografici: Valeria Andreozzi
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