Come distinguere l’avverbio

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Gli avverbi di quantità come ad esempio, molto, troppo, poco, parecchio ecc… si affiancano ad un aggettivo o ad un verbo e sono invariabili: Ho bevuto troppa acqua e ora mi fa male; sono aggettivi indefiniti quando accompagnano un e concordano con esso sia in genere che in numero: Ho mangiato tante noci e tante mandorle.

Avverbi come: perché, dove, quanto, quando e come si dicono interrogativi se introducono una domanda diretta e indiretta o un’esclamazione: quando arrivi? Non so quando arriverà. Quanto mi piace! Sono invece congiunzioni subordinanti nel caso in cui stabiliscano un legame tra la proposizione principale e quella dipendente: quando esplode la fioritura (subordinata temporale) la primavera è ormai inoltrata (principale).

Quanto e come sono avverbi anche quando introducono un termine di paragone: sei brava quanto/come Marta, inoltre, la parola come è considerata avverbio anche quando è posta vicino ad un complemento predicativo o ad un’apposizione: Come amica è la migliore.

Avverbi quali vicino, lontano, davanti, dietro, fuori, dentro, sopra, sotto poiché stanno accanto al verbo, non introducono altri termini: esco fuori, queste stesse parole sono proposizioni quando uniscono due vocaboli: Maria ed Anna vivono lontano dalla mia città; infine, vicino e lontano sono aggettivi qualificativi se fanno riferimento ad un nome e se con esso concordano in genere e in numero: i ricordi lontani riaffiorano quando mi emoziono.

La rubrica Rispettiamo l’Italiano vi dà appuntamento a giovedì prossimo con altre curiosità riguardanti la nostra lingua.

Martina Naccarato

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