Corriere dello Spettacolo

La nascita dell’editoria nell’urbe sulla fine del XIX secolo nella commedia vernacolare STELLE DE ROMA

Al Teatro Anfitrione di Roma fino al 9 aprile 2017

Ancora una volta la compagnia del delfino diretta da Giuliano Baragli ha avuto il merito di regalarci la riflessione accurata e competente su una caratteristica storica e culturale della nostra città. Come sempre la ricercatrice attenta ed appassionata, archeologica e filologica, è stata la brava Fiammetta, componente pure del gruppo amatoriale, Veneziano che poco a poco ci sta restituendo un quadro a tutto tondo della nostra città dei gemelli figli di Rea Silvia. Questa dal 1870 divenne la capitale d’Italia e gli uomini di intelletto, imprenditori “ante litteram”, impresari ed artigiani vi si trasferirono, tra cui il tipografo Edoardo Perino che era nato a Torino, era sposato con Elisa ed aveva un figlio ingenuo ed ignorante, sciocco apprendista nella sua bottega tipografica, in via del Lavatore,ovvero quella che porta da Fontana di Trevi nell’omonima piazza ai piedi del Quirinale. Prima aveva un’edicola di giornali in piazza Colonna e s’era fatto conoscere per le sue qualità grafiche, per cui dopo era assurto a punto di riferimento di tanti poeti,scrittori e romanzieri per la pubblicazione dei loro libri, volumi; suo amico e prezioso collaboratore era il noto autore di liriche, poesie dialettali e commedie Gigi Zanazzo, una delle “prime anime de Roma”. Fu uno dei primi autori ad essere pubblicato a basso prezzo dal tipografo editore che ebbe una veloce affermazione e stampò anche Belli e Trilussa, una cui sublime poesia è stampata sulla cartolina “battage” pubblicitario dello spettacolo. A lui si rivolsero pure altri compositori italiani e stranieri per la stampa delle loro opere, tra cui il lirico partenopeo Salvatore Di Giacomo che gli mandò una collana di poesie con il commerciante alimentare Salvatore Di Gennaro che s’innamorò di Crescenza, una delle tre sorelle nubili dello stampatore piemontese, che era tradito nel lavoro dalla superficialità ed inettitudine del figlio Antonio, che era protetto dalle zie come di rimando avviene nel romanzo le sorelle Materazzi di Palazzeschi, solo che i protagonisti sono agli antipodi e qui Antonio dimostra la sua inettitudine rovinando la copertina del “Giro del mondo in 80 giorni” scrivendo l’autore con la M invece che con la N. Perino stampò poi poemetti, riviste ed il dramma “I carbonari” che al teatro Rossini fu interpretato dall’orgogliosa e superba Adelaide Ristori, che era stata cacciata dal Negri di Venezia per le sue idee liberali, ma era una star come Lina Cavalieri; il pubblico avrebbe voluto al suo posto la giovane emergente Anna Maria Bianchini ed alla rappresentazione presenziò la regina Margherita. Alla fine due sorelle si sposano con una scena parodia, di CIRANO, mentre la terza farà la contabile nell’azienda del cognato.Perino sarà nonno,però con lui tanta gloria passerà. I figli non sempre sono all’altezza dei padri.

Susanna Donatelli

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