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Intervista all’attrice Lucianna De Falco

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Lucianna de Falco è nata a Ischia e ha studiato in Italia e all’estero sotto la guida, tra gli altri, di Mario Santella, Ernesto Calindri, Michele Monetta, Monika Pagneux e Julie Stanzak. Comincia con il teatro di ricerca (tournée mondiale con l’Atelier International de l’Acteur) e prosegue con quello musicale (“Novecento Napoletano”, “Cafè Chantant”), il teatro di tradizione (“I dieci comandamenti” di R. Viviani per la regia di M. Martone) e la nuova drammaturgia contemporanea (“Mamma” di A.Ruccello, “Fedra” di S.Kane e “Il Contagio” di W. Siti). Recentemente ha interpretato il ruolo di Rachele Mussolini nello spettacolo ‘Quel 25 Luglio a Villa Torlonia’ di P.Pingitore e il ruolo di Anna Magnani nello spettacolo ‘Omaggio ad Anna Magnani’

Tra gli spettacoli che ha ideato e interpretato ricordiamo “Lucì, voci e volti dal faro” storia della prima donna guardiana del faro andato in scena nei fari italiani e “Leggere il cinema”, reading di sceneggiature dei capolavori del cinema italiano.

Lucianna de Falco è nota al grande pubblico grazie ai ruoli interpretati in “Sei forte maestro” (Maria, la cuoca) e “Un posto al sole” (Dolly Salvetti). Al cinema ha lavorato con S. Loren, A. Quinn, M. Ferreri, F. Ozpetek, M.Ranieri, A.Negri, A.Benvenuti, V.Salemme, Aldo Giovanni e Giacomo, C.Vanzina e Pupella Maggio. Con “La grande menzogna”, nel ruolo di Anna Magnani, vince diversi premi alla migliore interpretazione tra cui il premio internazionale “best acting” al festival Sedici Corto.

Nella stagione 2012\13 interpreta il ruolo di Flo’ Manero nel musical “La febbre del sabato sera” prodotto dalla Stage Entertainment andato in scena al Teatro Nazionale di Milano.

Nella stagione 2014\15 è stata al fianco di Gigi Proietti nella fiction per Rai 1 “Una pallottola nel cuore” regia L. Manfredi, cosi come nella stagione 2016

Corriere_dello_SpettacoloNella stagione 2016, diretta dal regista Paolo Sorrentino, interpreta ancora Anna Magnani nel cortometraggio dedicato a Bulgari “The Dream”; ed al cinema con “Il professore Cenerentolo” di Leonardo Pieraccioni uscito a Natale. È stata in tournée con lo spettacolo teatrale “Viva Maria!” scritto e diretto da Laura Jacobbi che ha debuttato al Festival cittá spettacolo di Benevento 2015.

Nella stagione 2017 la vedremo sul grande schermo nel film di Marco Tullio Giordana “Due soldati”, “Vedi Napoli e poi spara” dei Manetti Bros e ne “La Parrucchiera” di Stefano Incerti, dove ha il ruolo di  coprotagonista.

Ne «La parrucchiera» interpreti una donna passionale e stravagante: Lucianna com’è nella vita reale?

Come attrice sono della scuola di pensiero che sono io a passare attraverso il mio personaggio, dunque loro hanno tanto di me. Micaela  ha tanto di me come la tenerezza, l’intraprendenza nel coraggio. Io devo necessariamente metterci una parte di me per rendere il tutto più autentico al grande pubblico.

Le donne sono importantissime in questa commedia. Qual è il rapporto di Lucianna con le donne? C’è stata competizione tra di voi?

Io sono molto fortunata siccome ho molte amiche donne nello spettacolo che sono molto belle ironiche ed intelligenti. Le donne sono molto più complesse rispetto gli uomini e dunque anche più complesse da raccontare ed è per questo che le vediamo di meno nel cinema internazionale e ancor di più in quello italiano. Tra l’altro è difficile che un attrice col mio volto possa mai avere una parte da protagonista e se sono scritte storie per le donne io ne sono felicissime. Ho avuto il piacere di lavorare con Cristina Donadio che già conoscevo e anche la giovane Turco che oltre ad essere molto bella e anche brava e ne sentirete parlare. Io non sono competitiva e quando vado a un audizione penso che se prenderanno me io darò il tocco di unicità a quel determinato personaggio, la mia è una competizione sana con me stessa, porsi dei limiti per poterli superare.

Nel film recita la trans Stefania Zambrano che dona un’immagine molto pop alla pellicola. Finalmente si esce dall’immagine della trans associata alla prostituzione dando una nuova chiave di lettura. Com’è stato lavorare con lei?

Stefania è una donna molto sentisibile e lei vince bene il film. Nel film risulta molto materna e nella sceneggiatura questa cosa è stata scritta bene e lei l’ha portata avanti con molto successo.

Il film è nelle sale eppure sembra già essere un cult per la comunità gay proprio per il suo essere una commedia coloratissima. Com’è il tuo rapporto con la comunità Lgbt?

Credo c’entri con la mia immagine, con una femminilità forte e di un certo tipo.  Un immagine pop e simpatica e popolare. Io ho un grande dono di entrare in contatto con la gente e con popolo e col mio pubblico indipendentemente dalle mie capacità. La gente mi ricorda ancora per “Un posto al sole” nonostante non ci sia più da 9 anni.

Il film si discosta molto con l’immagine che viene data ultimamente di Napoli come associata alla malavita e alla criminalità e viene presentata come piena di vita e musica. A quale immagine della città senti di associarti?

Io sono a favore di Gomorra  e di tutto quello che ha portato  Napoli al centro della cultura nazionale e internazionale. Napoli è una città piena di contrasti e con una grande voglia di riscatto nei confronti del mondo e ora ha riacquistato grande dignità. Non sono d’accordo a chi si espone contro l’affrontare certe tematiche,  se non lo si fosse mai fatto a quest’ora il cinema italiano non sarebbe quello che è. La mafia e la camorra è sempre stata narrata nel cinema, il fatto è che questo fa parte della città ma ora Napoli è in fermento e vi stanno accadendo cose meravigliose anche per il cinema contemporaneo con registi del calibro di Edoardo de Angelis, abbiamo prodotti televisivi come Un posto al sole che viene mandato ancora oggi e di Gomorra che è un prodotto confezionato benissimo e distribuito in giro per il mondo, cosa che noi non avevamo prima. Napoli è tanta roba e dunque sarebbe limitativo non raccontare tutto, anche in La parrucchiera Napoli assume una doppia faccia siccome in mezzo ai colori i personaggi affrontano crisi molto crude. La Napoli raccontata  nel film è donna, son donne queste piene di voglia di riscatto e cosi dimostriamo ancora una volta che non siamo solo pizza e mandolino. Viva Napoli viva la cultura, io verrò presto a vivere a Napoli, ho tanta voglia di tornare.

Qual è il colore che descrive meglio Lucianna e perché?

In questo momento della mia vita ho una grande voglia di vivere a Napoli e per questo ti dico il Blu, il blu del mare mi racconta tanto per via della sua profondità. La profondità dell’orizzonte che mi emoziona tanto , quando il sole tocca l’acqua e poi sparisce. Vivendo tanti anni in grandi città mi è mancato non riuscire a vederlo. In questo periodo mi descrive anche il rosso come la lava del vulcano, la lava del Vesuvio.

Marco Assante

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