Li chiama tutti per nome. “Marcello, Paolo”. Tutti tranne uno. F.B. Lui non è Flavio, ma “Mister Briatore”. “Il mio mentore, un genio assoluto”. Mentre racconta i suoi 41 anni vissuti fra vip, champagne, party esclusivi, yacht e viaggi in giro per il mondo, Roberta Tana tiene fra le mani centinaia di fotografie. C’è un po’ di tutto: veline, soubrette, cantanti, calciatori, artisti internazionali. E lei è sempre lì, accanto a loro. Affascinante e manageriale. Per una decina di anni è stata “Hospitality Manager” del Twiga e del Billionaire, i due locali più esclusivi di Forte dei Marmi e Porto Cervo. Sempre, giorno e notte, al fianco di Flavio Briatore. Fino a… arrivare al Pineta di Milano Marittima al fianco di Enrico Cangini, uno dei locali più “cool” della movida romagnola. Una vita intera a contatto con i vip. A chiacchierare, parlare e divertirsi con loro. Ad ascoltare segreti, ad organizzare sorprese, a consolare e coccolare chi si vuole divertire… no limits. Ecco, nonostante questo, Roberta Tana è una donna timida. Difficile da credere ma è così. Quasi imbarazzata nel mostrare quelle amicizie così “pesanti”, discreta nel mostrare immagini che la ritraggono con i miti americani del cinema e della musica. La parola d’ordine, nel suo lavoro, è stata quel suo essere “riservata” che le ha permesso di scalare l’Olimpo della vita notturna.
Da dove iniziamo?
Seguiamo l’ordine cronologico! Ho un diploma in Ragioneria, mi sono iscritta a Roma a Giurisprudenza ed ho sempre studiato danza da quando avevo 6 anni e mezzo. Ho studiato alla Royal Academy di Londra, ho conseguito un diploma come ballerina classica.
E da qui alla tv il passo è stato breve.
Proprio così! A 20 anni ho superato un provino e per 4 anni sono finita in tv nei corpi di ballo dei programmi del sabato sera di Rai e Mediaset. Ho fatto parte dei varietà del sabato sera, “Sotto a chi tocca”, “Sotto a chi tocca Capodanno”, “Sanremo estate”, ho ballato nei programmi del count down di Capodanno e ho vissuto un periodo da sogno, dove stacchi tutto ed entri nelle case di milioni di italiani.
Finché venne il giorno…
In cui, grazie all’amico Paolo Brosio e Alberto Galeotti, incontro Flavio Briatore. Mi spiega il progetto del Twiga e lui dice: “Ti voglio nella squadra”. È qualcosa di nuovo per me: non è il mio mondo. Ma me lo sta chiedendo Mister Briatore: quindi… accetto. E già mi sentivo Roby Twiga.
È una sfida che nasce… alla grande.
Nell’estate del 2001, dopo neanche due mesi di lavoro, devo chiamare sei body-guard all’ingresso del locale perché fuori ci sono centinaia di persone che vogliono entrare. Bene, ho capito qual è la mia vita.
E tu diventi manager del locale di Mister Briatore.
Esatto, è il mio “mentore”. Una persona con cui fin dal primo giorno ho avuto alchimia. È semplicemente geniale.
A settembre 2001 si inaugura ufficialmente la discoteca.
E io sono ufficialmente la “hospitality manager”. E se dal nome non si capisce bene il mio ruolo… provate a chiederlo a Mr Briatore, è lui che l’ha inventato! In realtà coccolavo il cliente dalla A alla Z. Per dieci anni vivo fra Twiga e Billionaire.
Che vita è stata?
Meravigliosa, semplicemente meravigliosa. Ho scelto di fare questo lavoro lasciando la tv, la danza, i miei progetti. Ho vissuto la vita che avrei voluto, pur se faticosa, stancante, dormendo qualche minuto per notte.
Poi, perché no, il Pineta di Milano Marittima con il guru della notte, Enrico Cangini, e Andrea Guidi Fox. Quale ruolo?
Il mio che ormai ho cucito addosso. Coccolo il cliente, lo faccio sentire a casa propria, soddisfo ogni sua volontà e desiderio.
Com’è il mondo della notte visto dai tuoi occhi?
Complicato, è un tetrix difficile da comporre. Nessuno si immagina il lavoro necessario per organizzare una serata e per far sì che tutto vada al meglio. Ci sono da gestire, clienti, fornitori, arredatori. E in tutto questo serve l’occhio giusto nel sapere di non poter sbagliare. Non si può fallire neppure una posizione di un tavolo, rischierebbe di mandare a monte tutto…
Com’è il mondo dei VIP?
È il mondo dei vip…! Per me è il mio habitat naturale. Sono amici “particolari”, che mi hanno fatto diventare matta per intere notti, pur regalandomi sempre sorrisi sinceri.
E da Forte dei Marmi, Porto Cervo e Milano Marittima sono passati tutti i Vip.
Nei locali di Briatore e Enrico “Chicco” Cangini era impossibile non ambire ad entrare. Ho avuto al mio fianco, per dieci anni, piloti di Formula 1, star di Hollywood, cantanti internazionali, calciatori della Nazionale, star di Rai e Mediaset. Con tutti ho passato ore ed ore, dalla mattina alla sera, momenti indimenticabili.
Cosa ti ha dato questa vita?
Tutto, ma tutto ciò che volevo. Ho sempre vissuto con obiettivi e sapevo che li avrei ottenuti. Volete sapere una cosa?
Dicci.
Non ho cucinato per 15 anni, ma sono una cuoca eccellente. È stata una vita senza soste, giorno e notte, settimane che rivivrei senza dubbio. Mi resta solo una malinconia.
Che sarebbe?
Mi meraviglia vedermi ancora in gioco front-line e non sapere a chi passare le consegne di questo mio lavoro. Dopo un mese mollano tutte e tutti: non reggono lo stress, la frenesia, la pressione. Nell’immaginario c’è che questo è un mondo semplice, tutto ostriche e champagne; se vuoi viverlo da professionista, la realtà non è questa.
È cambiato il mondo della notte?
Oggi è più intelligente, certi sprechi non ci sono più. La nuova generazione non viene più a ostentare, per fortuna hanno sale in zucca. Non hanno bisogno di mostrare di essere milionari.
Cosa puoi raccontarci di quegli anni?
Ne ho viste e sentite di ogni. Vale una parola: riservatezza.
Fra le mani hai il libro del Billionaire con le tue fotografie.
Sì, ma non lo sfoglio spesso. Sono timida per davvero. Ah, una cosa mi sono dimenticata.
Quale?
Nel 1993 sono stata finalista a Miss Italia, poi sono stata testimonial per campagne pubblicitarie di L’Oreal e Garnier. Ho le foto in camera, ma le tengo per me.
Quando finirai di fare questa vita, cosa farai?
E perché mai finire di fare questa vita? Non smetterò mai. Sarò per sempre “La Roby”… Amo il mio essere “Hospitality-Manager” e adesso con Mister Marco Amadori e i mitici Enrico Cangini e Andrea “Fox” Guidi il tempo della notte ha ancora bisogno di me.
Roby, un soprannome?
No, un nomignolo. Me lo ha dato Briatore, lo porterò sempre con me…
Luca Fina