Corriere dello Spettacolo

Diane Shuur & Gerardo Di Lella Jazz Orchestra al Sant’Elmo Estate 2017

Sant’Elmo Estate

Una conclusione all’altezza per la X edizione del Sant’Elmo Estate, con il concerto del 31 luglio che ha visto ospiti Diane Schuur & Gerardo Di Lella Jazz Orchestra, sul Cortile della Piazza D’armi del castello Aragonese.

Ad aprire la serata Danise il talentuoso pianista partenopeo di passaggio, nel suo tour mondiale che lo ha portato in Brasile, Messico e successivamente sarà ad Istambul. I brani proposti fanno parte del suo ultimo lavoro ‘ Saravà’ che vuol dire forza che muove la natura, quella forza che ha illuminato Danise durante il suo viaggio in Amazzonia e che trasformato la composizione del nuovo disco in un viaggio spirituale. Tre i brani eseguiti:  “Partenope tra le onde”, “La mia villanella”,’Donna Cuncè’, fanno parte del suo viaggio interiore che si manifesta attraverso il suo pianismo, pieno di energia ed al tempo stesso di poesia. Una rivisitazione del brano ‘O Bêbado e a Equilibrista’ è stato un omaggio ai musicisti che hanno alzato la voce contro il regime dittatoriale militare portoghese iniziato nel 1964 con un golpe appoggiato dagli USA e la destituzione di João Goulart.

L’appuntamento atteso con il jazz si apre con l’orchestra di Gerardo Di Lella che esegue dal cd ‘Napoli&Jazz’  i brani  ‘Torna a Surriento’ e ‘Michelangelo 70’ di Piazzolla, quest’ultimo con l’arrangiamento del maestro Di Lella che ne trasforma il ritmo in un jazz veloce, lasciando al sax tenore ed alla chitarra elettrica le digressioni. L’accompagnamento dell’orchestra esegue impennate e piegamenti, con gli interventi precisi e diretti come fendenti. Un brano trasfigurato, portato avanti ottimamente in quanto è difficile per una orchestra seguire una digressione, a causa dei troppi elementi da gestire, cosa che a Di Lella riesce benissimo, scegliendo come voci soliste il sax passando poi alla chitarra elettrica.

La signora Schuur fa il suo ingresso in tenuta optical geometrico, con il sorriso sempre pronto,  sottolineando l’amore per Napoli, che omaggia a più riprese con dediche a cappella di canzoni famose, da ‘Volare’ a  ‘That’s amore’, perfino ad un aereo in transito dedica un piccolo fraseggio. Non lesina la sua affabilità e la sua professionalità nell’esibizione partenopea.

Come di consueto nei suoi concerti, in apertura il brano ‘Deedle’s Blues’ che esegue in voce seduta al piano. Brano che rappresenta il suo cavallo di battaglia, nonché il nomignolo datole dalla madre da bambina, brano che si può definire la sua anima riflessa nelle note. Con esso subito giunge al pubblico la sua voce limpida e sicura, che si produce in note acute sul finale.

Quello del finale in acuto è la caratteristica di Diane Shuur, il graffio finale per questa pantera dello swing, celata dagli occhiali scuri a causa di una retinopatia del prematuro, ma che esprime attraverso la sua voce molta energia e carattere.

Una voce tanto potente da lei modulata come fosse uno strumento riuscendo a coprire tutte le gamme dei registri, con particolare predilezione per gli acuti.

Molti i brani che ha eseguito con l’orchestra, alcuni suoi successi ed altri tratti dalla tradizione jazz americana riarrangiati per l’occasione dal maestro Di Lella, come la dolcissima ‘Speak low’, ‘Georgia on my mind’ di Ray Charles con il quale ha cantato nel 1999 e la veloce ‘Black magic’.

La Schurr dopo alcuni brani eseguiti al piano, si siede per continuare in voce, ripercorrendo tra gli altri, il passato con la Count Basie Orchestra, con la quale nel 1987 ha inciso un album del quale si celebra quest’anno  il trentennale, con il brano ‘I just found out about love’.

Ancora dallo standard i brani ‘Lousiana Sunday Afternoon’ in stile vagamente funky, mentre nella versione di Billy May il brano ‘Easy to love’ dove la Schurr si produce in un vocalizzo incantatore. Anche la versione inglese di ‘Besame mucho’ ha trovato il consenso del pubblico, come il brano ‘What Are You Doing the Rest of Your Life?’ brano che ha fatto incontrare il maestro Di Lella con Diane Schuur quando le inviò la proposta di interpretarla nel suo arrangiamento. Il resto è storia.

L’orchestra di Gerardo Di Lella ha avuto modo di eseguire due brani, nella pausa vocale della Schuur, di cui il primo è stato l’orientaleggiante ‘Osted’, seguito da ‘Petit champignon’ quest’ultimo fa parte dei lavori più storici del repertorio di Di Lella, del quale si può apprezzare la differenza di stile rispetto ai più recenti lavori, l’influenza fusion, che fa del brano una vera chicca nell’ambito del concerto.

Una serata indimenticabile, con protagonista una leggenda quale Diane Schuur si appresta a divenire, con la sua straordinaria forza interpretativa ed il suo umorismo che crea simpatiche interazioni con il pubblico.

L’orchestra di Gerardo Di Lella è comprimaria sul palco, dove l’abilità dei suoi maestri riesce a seguire i canoni imposti dalla lettura di Di Lella. I cui componenti sono: Filiberto Palermini Alto Sax / Soprano Sax; Massimiliano Filosi Alto Sax / Flute ;   Antonio Giordano Tenor Sax; Stefano Rossi Baritone Sax; Sergio Vitale Trumpet; Luca Iaboni Trumpet; Francesco Lento Trumpet; Luca Giustozzi Trombone, Walter Fantozzi Trombone; Alfredo Bochicchio Guitar; Claudio Colasazza Piano; Pierpaolo Ranieri Bass; Marco Rovinelli Drums; Gerardo Di Lella Arrangements & Conducting.

Laura Scoteroni

Foto Pasquale Fabrizio Amodeo
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