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Franco Battiato chiude la stagione estiva del Massimo Bellini di Catania

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Una stagione piena di successi per il Teatro Massimo Bellini di Catania che ha realizzato, per la rassegna estiva, un cartellone ricco di appuntamenti che si concluderà domenica 17 settembre alle ore 21.00 con l’attesissimo concerto del cantautore Franco Battiato. Il musicista eseguirà sul palcoscenico del Teatro greco romano la “Messa Arcaica”, che oltre alla straordinaria voce del mezzosoprano Carly Paoli, lo vedrà accompagnato per l’occasione dall’Orchestra e dal Coro del Teatro Massimo Bellini, diretti rispettivamente dai Maestri Guido Corti e Gaetano Costa, e dagli immancabili Carlo Guaitoli al pianoforte e Angelo Privitera alle tastiere/programmazione.

La composizione religiosa, la quale si ascrive in quella dimensione spirituale che ha caratterizzato la più recente produzione musicale dell’artista, venne eseguita per la prima volta il 24 ottobre del 1993 nella Basilica di San Francesco ad Assisi, in occasione della giornata mondiale della pace, e fu seguita, l’anno dopo, dalla pubblicazione dell’omonimo album. E’ probabilmente l’opera più tradizionale composta da Battiato, specialmente nelle parti corali e sinfoniche, che non a caso rispettano la canonica divisione in cinque parti: Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei.

La seconda parte della serata vedrà l’esecuzione di alcune delle canzoni più famose dell’artista, come “E ti vengo a cercare” e “L’oceano di silenzio” tratte da “Fisiognomica” del 1988, “Le sacre sinfonie del Tempo” e “L’ombra della Luce” contenute all’interno della raccolta “Come un cammello in una grondaia” del 1991, passando per “Sui giardini della preesistenza” e “Lode all’Inviolato”,”Stati di gioia”,“Il vuoto” del 2007 e, a suggellare l’esibizione, altri classici come “Il re del mondo”, “L’animale” e “La cura”.

Uno spettacolo, dunque, lontano dalla formula classica del concerto che lascerà spazio alla raffinatezza del suono e a un excursus musicale ricercato, per uno degli artisti più eclettici del nostro tempo.

Laura Cavallaro


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