Corriere dello Spettacolo

“La banda degli onesti torna a teatro”, parla Anna Falchi

Anna Falchi, Gianni Ferreri seguiti dall’intero cast han presentato la nuova versione teatrale de “La banda degli onesti”, uno dei film più celebri di Totò,  nonché film culto della tradizione non sono napoletana ma internazionale. Lo spettacolo sarà in cartellone dal 27 ottobre al Teatro Augusteo di Napoli.

Una commedia degli equivoci che viene “rispolverata” e riletta ben 50 anni dopo l’immenso successo ricevuto ma in una chiave del tutto inedita.

In ricordo di Toto’ e di Mario Scarpetta viene riproposto questo allestimento con la direzione di Gaetano Liguori e nei ruoli principali gli attori Gianni Ferreri, Anna Falchi e Davide Ferri in compagnia con Enzo Esposito, Antonio Fiorillo, Franco Pica, Sasà Trapanese, Enzo Varone e Chiara Vitiello.

Gaetano Liguori per la messa in scena, nell’allestimento, ha utilizzato la macchina girevole che accompagnerà gli attori durante lo spettacolo. La storia verrà rappresentata anche dall’esterno, con passaggi veloci tra i vari ambienti e l’interazione degli attori avverrà sotto gli occhi del pubblico. Quindi senza modifiche al Teatro, come all’epoca aveva fatto Mario Scarpetta dividendolo in due parti.

Uno spettacolo che racconta l’aberrante vicenda di tre squattrinati, un portiere, un tipografo e un pittore. Si improvvisano falsari cogliendo al volo l’opportunità di stampare delle banconote false; i risvolti saranno, indubbiamente, esilaranti.

In occasione dell’imminente debutto a teatro, la bellissima diva Anna Falchi parla trepidante del suo ruolo all’interno della commedia, senza dimenticare del suo rapporto con Napoli, sua seconda patria, il suo rapporto coi Social media e della comunità Lgbt.

La banda degli onesti è Uno dei più celebri film con Totò e Peppino in un imperdibile adattamento teatrale in ricordo del Principe della Risata e di Mario Scarpetta. Intimorita da un tale confronto?

A me fa molto piacere ed è soprattutto un motivo di orgoglio siccome negli ultimi anni ho molto lavorato a Napoli e i napoletani mi hanno in qualche modo adottato e ho lavorato molto bene qui ed è diventata una seconda patria, per questo sono onorata di poter rappresentare una commedia simbolo della napoletanità.

Come descrivi il tuo partner artistico Gianni Ferreri ?

Ho avuto già modo di lavorare con lui anni fa, prima ero la sua amante in un film di Carlo Vanzina questa volta abbiamo ufficializzato in nostro rapporto e sono la moglie del portiere. Nel film c’era un’attrice olandese che interpretava una tedesca, a teatro invece era francese, questa volta io sarò la romagnola e farò battute in romagnolo stretto che magari non tutti riusciranno a capire cosi come alcune parole napoletane a me ancora oggi sono oscure e non arrivo a capire ma dopo tante prove sono entrata nel mood giusto.

Cosa hai pensato quando hanno proposto di interpretare un ruolo nello spettacolo “La banda degli onesti”?

Me ne hanno proposte tante di cose quest’anno ma tra le tante ho scelto queste, siccome mi piace interpretare commedie affinchè possa regalare un sorriso alla gente e poi la commedia è più nelle mie corde e poi ritornare all’Augusteo, laddove ho già portato due commedie in questo teatro. La commedia degli equivoci per me è quella più efficace e divertente a teatro e tutti coloro che verranno a vederci, staccheranno la spina per un paio d’ore nell’evasione totale e ci si può anche in qualche modo riconoscere nella trama. In fondo chi di noi , non ha mai fatto un pensiero peccaminoso, pensando a una truffa senza mai farla, in fondo chi è onesto non può fare il disonesto ed è anche questa in un certo senso la morale.

Sei molto attiva sui tuoi canali Social come Instagram dove aggiorni spesso i follower sul tuo lavoro e i tuoi progetti. Quanto usi social nella promozione del tuo lavoro e ad oggi quanto essi influenzano le carriere degli artisti?

Io all’inizio non ne ero molto entusiasta venendo comunque da un’epoca la mia, quando ho avuto le grandi conferme in questo settore, dove non c’erano questi mezzi ed era molto più difficile emergere. Adesso possono arrivare tutti ed avere una propria nicchia e costruirsi un proprio pubblico ed è una nuova opportunità. Certo è che chi viene come me da un altro periodo  ha abbassato il concetto di “divismo” e c’era molta riservatezza, dovevano essere i paparazzi a seguirti e non c’era la volontà di condividere il privato con gli altri e cosi si è venuto a distruggere un certo tipo di sistema come il divismo, l’incognita, il mistero attorno al personaggio, invece adesso siamo noi ad avvisare il pubblico sui nostri spostamenti. Il sistema però cambia e io mi sono in un certo senso adeguata ai nuovi mezzi di comunicazione altrimenti poi non esisti più ma l’ho fatto con grande fatica. Ci sono poi tanti profili fake col mio nome e cosi ho deciso di utilizzarli, non condivido momenti miei di vita privata ma quelli lavorativi, ho creato un hashtag chiamato “ I miei attimi”. Ad oggi non uso i social per esprimere la mia opinione per non incombere negli haters e ne faccio cosi un uso intelligente.

I mezzi di comunicazione hanno reso il tutto più “casereccio”, oggi non si fanno più servizi fotografici belli perché li creiamo noi e tante professioni sono venute a mancare.

Sei molto amata dalla comunità Lgbt. Oggi il nostro Paese ti sembra risolto per quanto riguarda il pregiudizio o c’è ancora molto da lottare?

Il grosso è stato fatto direi, c’è stata una forte scrematura e siamo andati molto avanti. Molti di voi si stancano quando vengono sfruttati certi argomenti per fare audiance, come nel caso del Grande Fratello Vip. La politica si è molto avvicinata, certo che c’è ancora una piccola nicchia di contrari però ormai è una minoranza, ognuno può fare sesso con chi vuole, penso sia un concetto ormai superato questo.

Marco Assante

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