Corriere dello Spettacolo

Insanity, quando il wrestling è pazzia

“Quando racconto che sono una wrestler, mi danno tutti della pazza. Invece, quando salgo sul ring, provo emozioni indescrivibili. Non riesco a non toccarlo è più forte di me”. D’altronde, che ci sia un briciolo di pazzia, lo dice il nome d’arte che si è creata: Insanity. Nomen omen, dicevano i latini. Un tatuaggio sull’avambraccio non lascia spazio a interpretazione: “wrestling”, scritto a perenne memoria. E così, ecco che una ragazza qualunque, di 30 anni, di punto in bianco può trasformarsi da semplice barista a cattivissima wrester. Metà viso mascherato, muscoli d’acciaio, potenza e agilità celati sotto un body aderente che esalta il suo corpo. Un’atleta bella, forte, il cui percorso prosegue all’interno della FCW, Federazione italiana dove si allena insieme a Giacomo Giglio, The Italian Immortal, suo mentore nella disciplina. E appena prima di Natale, per chi non vuole perdersi qualcosa di magico, ci sarà la possibilità per rivederla in azione. Appuntamento a Pero, Provincia di Milano, in Piazza Marconi per “Brawl before Christmas”. Insanity ci sarà. “La passione per questo mondo nasce fin da quando ero piccola – racconta – scorrendo i canali della tv, mi ritrovai davanti un incontro che vedeva opposti Sting e Vampiro. Non lo dimenticherò mai. Da quel giorno è stato amore infinito”. Una passione proseguita oltre il boom degli anni Novanta.

Come si diventa wrestler?

Ci vuole tanta pazzia, tanto allenamento e molta pazienza. Ho iniziato come manager, e ancora adesso nella mia federazione “accompagno” uno dei migliori giovani talenti italiani, Larry Demon. Ho disputato qualche match in tag, e match a 3 o più combattenti come il 24/7 in Rising sun, a cui hanno preso parte altri 5 uomini e un’altra donna, Mary Cooper. Avendo riportato un infortunio al gomito ho dovuto rallentare gli allenamenti. Sto cercando di riprendere il tempo perso e spero di poter essere presto all’altezza delle mie colleghe italiane.

Il tuo nome da dove deriva?

È una lunga storia, posso solo dirvi che mi rispecchia a fondo. Sul ring portiamo una parte di noi stessi e io cerco portare la parte più pazza di me. Adoro scherzare con i bambini e fare la parte della “cattiva”. Noi alla fine facciamo tutto questo per il pubblico, per farli divertire e fargli provare emozioni.

Dove vuole arrivare Insanity?

Vuole portare il suo stile di vita e di interpretare il wrestling in giro per l’Italia, farsi conoscere e affermarsi da Nord a Sud. Non ho paura delle sfide quando sono sul ring, anzi non vedo l’ora di salirci di nuovo e confrontarmi con le mie avversarie.

Luca Fina

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Foto Copertina Patrizia Fichera
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