Roma, Teatro di Documenti (Via Nicola Zabaglia 42 – Testaccio), dal 9 al 19 dicembre 2017
Immaginate di poter osservare la vita da un punto di vista strategico. Dall’alto, magari, oppure un po’ come Dante nell’inferno, guidati da un personaggio del passato, o del presente. Forse del futuro, il nostro, in una panoramica di microstorie grottesche, inquietanti, divertenti, comunque rivelatrici del mondo e del modo in cui viviamo. Tutto questo accade in questi giorni, con Terra, al Teatro di Documenti, un gioiello architettonico che ben si presta, con le sue sale, salette, salone, cunicoli e passaggi segreti ad accogliere il pubblico in un viaggio nel profondo dell’umanità, nelle sue miserie e nelle sue tenerezze, nelle sue tante contraddizioni e le sue mostruosità quasi surreali. Un mondo sotterraneo che mostra crudamente i suoi abitanti, altro non sono poi che noi stessi, sin da colui che fungerà da “Virgilio” (ben si addice il nome in questo caso), illuminante e illuminato personaggio (creatore, forse? Caronte?) che conosce bene ogni angolo recondito dell’essere umano. Donne abbandonate e segregate che mai hanno conosciuto una carezza (forse il personaggio più “disturbante” del lungo viaggio), uomini-umanoidi frutto della manipolazione scientifica, ragazze prigioniere dell’ossessione della magrezza, medici senza scrupoli, aspiranti suicidi, sieropositivi e mendicanti, seviziati e principesse, seduttori compulsivi, corruzione e maternità pretese contro ogni logica, persone che si lasciano invecchiare senza muovere un dito nelle proprie esistenze. Benvenuti nel faticoso Luna Park della vita, signori e signore.
Paolo Leone