Corriere dello Spettacolo

Alex Marchi. Il giornalista di Ridley Scott

Come altri nostri conterranei, anche l’attore Alex Marchi ha deciso di stabilirsi a Londra, città dove dal punto di vista professionale si sta togliendo molte soddisfazioni, ultima la partecipazione in un film di Ridley Scott. Ascoltiamolo…

Ciao Alex, potresti dire qualcosa su di te ai nostri lettori?

Sono emigrato in Inghilterra 7 anni fa. Ho messo da parte il mio lavoro di farmacista per studiare recitazione a Londra e nel 2015 mi sono diplomato al Drama Studio London. Da allora sono attore professionista e ho lavorato a svariati progetti di cinema e teatro.

Hai raggiunto un grande traguardo, sarai infatti nel cast di “All the money in the world” di Ridley Scott. Come è avvenuta questa lieta sorpresa?

Il casting è arrivato totalmente inaspettato. Ho subito chiamato un amico attore per aiutarmi a preparare il provino per il giorno dopo. Con la casting director c’era feeling, credevo di aver fatto bene ma non ho sentito più nulla. Avevo già accantonato la cosa quando due settimane dopo arrivò la mail della mia agente: sono piaciuto a Ridley Scott, che aveva bloccato me e un altro. Due giorni d’inferno poi finalmente la chiamata: la parte era mia.

Puoi svelarci quale sarà il tuo ruolo?

Interpreterò il ruolo di redattore grafico de Il Messaggero, il quotidiano romano a cui arriva l’orecchio di John Paul Getty III, il nipote del miliardario americano, che venne rapito dalla N’drangheta nel 1973. Nella scena informo Ms Getty (interpretata da Michelle Williams) della nostra intenzione di pubblicare le foto dell’orecchio del figlio, cosa che naturalmente fa notizia…

Come vedi l’Italia in questo momento dal punto di vista della tua professione?

Ancora lontana dall’Inghilterra, ma in crescita. Netflix e Sky hanno sicuramente ampliato gli orizzonti per noi attori e le possibilità di lavoro sono aumentate. Nel cinema c’è una generazione di giovani registi di talento, come Valentina Pedicini, che ho avuto la fortuna di incontrare a Londra. Gente umile che ha il coraggio di proporre nuovi volti e raccontare storie scomode e con cui spero di lavorare in futuro.

Altri progetti futuri?

Sarò impegnato a marzo nel ruolo di un senzatetto in un cortometraggio indipendente sulla perdita dell’affetto materno e la sua continua ricerca.
Sto lavorando inoltre a un nuovo testo teatrale su Primo Levi e la tremenda difficoltà di sopravvivere all’Olocausto, in cui interpreto svariati personaggi, incluso il nazista Rudolf Höss, inventore delle camere a gas e capo di Auschwitz.

Stefano Duranti Poccetti

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