Corriere dello Spettacolo

”Mamma, ieri mi sposo”. Tra amore e morbosità

Al Teatro Manzoni di Roma, fino al 25 marzo 2018

Non è facile staccare la spina dalla propria famiglia originaria per passare all’’amore per un’anima gemella, specialmente quando l’amore della mamma è così esclusivo e geloso che non ammette intrusioni e ti ritiene sempre il suo bambino da accudire con una serie di premure e vezzi. Ne dà un eccellente esempio la brillante, didascalica, arguta e salace commedia inglese di CLIVE EXTON, tradotta in italiano dalla regia di Patrick Rossi Gastaldi, tesa a far emergere la psicologia dei personaggi, nell’adattamento di C. Alighiero con il titolo di “mamma, ieri mi sposo”, già questo è indicativo del fatto che talora i ragazzi debbono agire alle spalle degli egoisti genitori che considerano i loro rampolli come un possesso e non un dono da cedere a qualcuno; ecco che Lino un impresario teatrale sposatosi di nascosto da un anno con Mirella che è la bella e decisa Marina Suma, deve comprarsi un cottage fuori città per incontrarvi furtivamente la madre che deve ritenerlo ancora scapolo. Sarà un ‘operazione strategica difficile da condurre per il pover’uomo che vedrà il suo villino di campagna riempirsi di donne in quanto una serie di fortuiti casi la renderà il centro divertente dell’intreccio. Arriverà prima Erika impersonata da Fanny Cadeo che inseguita dal marito adirato perché sospetta che ella come segretaria corteggi lui, suo datore di lavoro mentre irrompe pure la madre,una vivace ed in forma Sandra Milo con una valigia piena di casatiello partenopeo. Non ci vorrà molto a che le due donne si scorgano e da lì il protagonista deve far scattare la sua geniale fantasia per inventare una sull’altra, facendo funzionare come un paradossale gioco ad orologeria pieno di verve e charme.Sandra Milo, che si dimostra scatenata ed in forma con una specie di passerella sul palcoscenico,assumerà un’altra identità con il nome di Eva ed ugualmente la poco disinvolta segretaria che si farà notare con l’accappatoio della doccia. Intanto il padrone di casa prepara per la madre nervosa per i segreti tradimenti del figlio, ritrovando il dolce contatto con una tazza di cioccolato caldo,ma il bello deve ancora venire ad aggravare la situazione da borghese.Intanto sopraggiungerà pure la moglie Mirella per controllare lo stato dei lavori nel villino, acquistato dal marito sulla cinquantina, negli anni settanta in cui il boom economico non era ancora cessato. I pretestuosi viaggi di lavoro di lui le hanno tuttavia consentito di tessere relazioni adulterine per lusingare il proprio fascino seducente e tra questi amanti v’è Attilio socio in affari di Lino ed impenitente dongiovanni, che si concede una furtiva notte d’amore con la padrona di casa. E’ dunque uno scoppiettante lavoro sarcastico ed ilare,ricco di colpi di scena, tra menzogne ed equivoci contrattempi che manda in visibilio il pubblico. Come se la caverà Gino Rivieccio, più abituato all’arte chansonniere,tra tre donne e la verità sarà infine smascherata? Si replica al TEATRO MANZONI fino al 25 marzo 2018.

Susanna Donatelli   

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