Anime antiche quelle di Sara Marini e Fabia Salvucci, che per caso o forse destino si sono incontrate per co-creare un progetto di musica dai toni popolari e poetici che arriva da tradizioni di svariate culture e paesi del mondo, il cui titolo è: “Djelem do mar”. Un progetto che raccoglie linguaggi differenti e attraverso musica e voce diventa espressione universale. Quello che Sara e Fabia intonano con le loro melodie sono preghiere, nenie, ninne nanne, componimenti poetici che esaltano i valori dell’amore, del lavoro nei campi, della natura, della vita vissuta, sacrificata, sudata, perduta. Componimenti che racchiudono in sé l’anima del mondo. Quando le sento cantare un brivido corre irriverente nel mio corpo, mi sembra di entrare dentro variazioni che raccontano anche la mia vita. Divento vento, mare, ricordo, lacrima, amante, preghiera, sconfitta, una memoria che s’insinua nel vento e riposa nel cuore. Ascoltare le loro voci che si cimentano in dialetti sconosciuti e a volte incomprensibili, è come viaggiare nello spazio /tempo, mi nutro di varietà melodiche inconsuete, ogni ritmo sembra un richiamo che s’eleva dal ventre di madre terra, un grido ancestrale che si collega al tamburo interiore che suona dentro ogni essere umano.
Fiorinda Pedone