Roma, Teatro della Cometa, dal 25 aprile al 6 maggio 2018
Mea culpa! Non conoscevo Bruno Maccallini, artista come non ce ne sono poi tanti in teatro. Ne avevo sentito parlare la stagione precedente, quando per pochi giorni fu alla Cometa Off, ma non ebbi modo di andare a vedere il suo Grotesk! Ridere rende liberi, ora in scena al Teatro della Cometa dal 25 aprile al 6 maggio. Mi ritengo fortunato, si, per aver potuto assistere a questo spettacolo insolito alle nostre latitudini, spiazzante, forte per contenuti e per l’abilità stupefacente dell’attore che gli da vita. Bruno Maccallini è il “conferenziere” più credibile del Kabarett berlinese degli anni 20, quel genere di spettacoli, atmosfere, locali, che sottolineavano la libertà e l’avanguardia della capitale tedesca negli anni seguenti la prima guerra mondiale, quando Weimar era solo il nome di una città e non ancora il simbolo di una tragedia immane. Personaggio, quello del “conferenziere – presentatore” che abbiamo conosciuto grazie al film Cabaret con Liza Minnelli e molto più recentemente nell’omonimo musical diretto da Saverio Marconi, con un meraviglioso Giampiero Ingrassia proprio in quel ruolo. Ma Bruno Maccallini va oltre. Il suo è uno show di grande raffinatezza, eleganza, inquietudine, in cui Oskar Grotesk, il personaggio (uno, nessuno e centomila) interpretato, icona di un’epoca ma immortale nel tragico e mutevole teatro dell’esistenza umana, da corpo e voce (e che voce) a tutte le sfumature della storia che vira verso la catastrofe. Prestigiatore, ipnotizzatore, seduttore, irriverente come i testi di Tucholsky, il celebre autore satirico berlinese. Grotesk porta sul palco, col suo ghigno, un mondo di satira politica mordace e di umorismo di tanti personaggi allora famosi e realmente esistiti, che in comune avevano, quasi tutti, origini ebraiche. Maccallini è un trasformista dell’anima, riesce a sorprendere e ad incantare con la sua capacità affabulatoria e attoriale. Cambia ritmo e tono in un batter di ciglia, facendo sembrare la sua immensa conoscenza di quel mondo, i suoi studi approfonditi, una cosa semplice da portare sulla scena.
Grotesk! Ridere rende liberi, è uno spettacolo davvero unico nel suo genere, tragicamente bello, qualcosa di assolutamente diverso da quel che siamo abituati a vederci proposto. Per questo va visto assolutamente. Il pubblico esce dalla platea in silenzio, scosso. Coraggioso il teatro della Cometa ad averlo proposto in cartellone, non nuovo a scelte certamente non commerciali ma prettamente artistiche. Forse non attirerà le masse, ma chi vede uno spettacolo come questo si arricchisce. Culturalmente, emotivamente, umanamente.
Paolo Leone