Dopo l’esilarante Frankestein ‘o mostro, Sarasole Notarbartolo torna al Piccolo Bellini con la sua nuova creazione, Caipirinha, Caipirinha!
Stavolta, siamo a Rocca Paduli, un non meglio precisato piccolissimo paese del sud Italia, nel bar di Bob. In questo bar abbiamo: Bob, il barman, ricco, colto, elegante, irresistibile. Ama Wilma; Walter, l’empatico. Progressista, poetico, dolcissimo, ha un lavoro precario e nient’altro. Ama Wilma;
Vincenzo, l’uomo per bene. Ha un lavoro a tempo indeterminato, una bella casa, è cattolico, reazionario ma buono, soffre di attacchi di collera violenta. Ama Wilma e l’ha sposata.
Bob, Walter e Vincenzo sono tre amici dalla nascita, dalla scuola, legati dalla loro amicizia, dal loro amore per una stessa donna, Wilma, e dalla gabbia della vita di provincia.
Gli eccessi d’ira di Vincenzo, il coma mistico in cui cade Bob a 10 anni, l’inferno della precarietà della vita di Walter, vengono svolti in un racconto in cui il tempo “non trascorre, resta incantato” e che quindi può essere riavvolto ed esplorato un’infinità di volte.
Caipirinha, Caipirinha! è nato da uno stretto lavoro di co-creazione fra regia-drammaturgia e attori ed esplora il punto di vista maschile sull’amore, la competizione, il sesso e le dinamiche sociali, attraverso una storia che racconta l’infinita gamma di non detti, di contenuti sottesi negli sguardi, nei silenzi, nelle metafore banali o articolate con cui riusciamo sempre a scappare dalla verità. Ma se la riflessione è profonda, il tono è scanzonato, per usare le parole di Giulio Baffi (La repubblica) «Il gioco s’è detto è leggero, ma l’angoscia è profonda e l’amore grande assai. In poco più di un’ora di spettacolo però il divertimento s’impenna,la risata si ripete, lo stupore s’impossessa dello spettatore che applaude convinto.»
Marco Assante