Corriere dello Spettacolo

Il grande campione di canottaggio Giuseppe Abbagnale a scuola per insegnare ai più giovani l’importanza che lo sport ha nella vita di tutti noi

I Grandi campioni di canottaggio Abbagnale, Carmine e Giuseppe, che tanto lustro hanno dato allo sport con i loro successi, si avvicinarono al mondo del canottaggio grazie allo zio Giovanni La Mura. Subito amarono questo sport: si svegliavano alle cinque, correvano fino a Castellamare (5 km andata, 5 ritorno), facevano riscaldamento e uscivano in barca a remare fino alle 8. Una volta finito l’allenamento, si lavavano velocemente e andavano a scuola. Ma non era finita qua: una volta tornati a casa, davano una mano anche alla famiglia nei campi. Una vita di sforzi, fatiche, passione, e tanta voglia di fare che li ha portati a vincere ininterrottamente dagli inizi degli anni ’80 agli anni ’90. Oggi, dopo aver abbandonato lo sport, rivestono ruoli importanti. Giuseppe Abbagnale, dal 2000 è Presidente del Comitato Regionale FIC Campania e, dal 2001 al 2004, Vice Presidente della Federazione Italiana Canottaggio. Ma non è tutto, perché il grande campione Giuseppe Abbagnale visto che lo sport ha sempre avuto un ruolo importante della vita di tutti noi, in particolar modo in quella dei più giovani, ha deciso insieme a Guglielmo Talento, delegato della Giunta Nazionale CONI, di dare vita a degli incontri a scuola con i futuri uomini e donne di domani. Il 15 maggio prossimo incontrerà gli alunni del II˚ Circolo Didattico di Mercato San Severino in provincia di Salerno, diretto dalla dottoressa Anna Buonoconto, per sottolineare come la pratica di un’attività sportiva possa aiutare a crescere come persone e come cittadini. Lo sport è una grande scuola aperta a tutti, senza distinzione di colore, di sesso, di appartenenza sociale, politica o religiosa. È al di sopra delle parti, perché è parte integrante della vita stessa, aspirazione riconosciuta di ogni essere umano. I campioni non si costruiscono in palestra, si costruiscono dall’interiorità, partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione. L’educazione, le regole, la competizione, si riflettono parallelamente nella vita di tutti i giorni, quindi stimolando in un bambino la nascita di questi valori e rivestendolo di una corazza adeguata per introdurlo alla maturità.

Clementina Leone

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