Albano Laziale, Anfiteatro Estate, 26 luglio 2018
Un’altra manifestazione, organizzata sempre dal Comune di Albano Laziale, e sullo stesso palco dell’Anfiteatro Festival, ha visto il suo penultimo atto giovedì 26 luglio nel suggestivo scenario dell’anfiteatro severiano del comune castellano. In scena una nostra vecchia conoscenza, Melania Fiore, con un suo testo mai rappresentato a Roma (e dintorni), Odissea di Alice nel Paese della realtà. Insieme a lei sul palco Sandro Calabrese e Aldo Emanuele Castellani. Netta è la sensazione che Melania con questo nuovo testo abbia avuto l’esigenza prima e la possibilità poi di dirci qualcosa di molto personale, viscerale, e che lo abbia fatto attraverso il surrealismo di una storia che si ispira con la leggerezza di un volo di farfalla ad opere come l’Odissea e Alice nel paese delle Meraviglie, come chiaramente dichiarato nel titolo, del resto.
Odissea di Alice è un grido forte e orgoglioso, che ha sconfitto anche una pioggia improvvisa a pochi minuti dall’inizio. E’ bastato attendere che gli Dei del teatro, di casa in quell’Anfiteatro, dessero un segno e la caparbia vitalità di questo spettacolo ha potuto prendere il largo. Dalla bellissima scenografia tutta in legno di Paolo Dilello e con le luci sempre curatissime di Riccardo Santini, impresa non facile su un palco gigantesco in una sola replica a disposizione, Alice – Melania, con tanto di Stregatto (partecipazione breve ma toccante, nel finale, di A. E. Castellani) ci ha portato in mondi lontani all’inseguimento di Fantàsia, come fosse un sogno.
Paolo Leone