Roma, Teatro della Cometa, dal 9 ottobre al 4 novembre 2018
Gennaro Cannavacciuolo è in scena con “Allegra era la vedova? – One man show per una miliardaria”, spettacolo di apertura stagionale del Teatro della Cometa di Roma, dal 9 ottobre al 4 novembre. Questa è cronaca. Poi, per chi decide di andare a vederlo, si apre un mondo che è quello tipico di ogni suo recital, di ogni sua messa in scena, della sua Arte. Allegra era la vedova?, col punto interrogativo, è la sua ennesima scommessa giocata ad un tavolo dove spesso e volentieri (?) – altro punto interrogativo – è di mano lo scontato, il clichè stanco e ripetitivo di un carrozzone teatrale che si accontenta di soddisfare i bassi istinti dei suoi pochi seguaci. Lui no, Gennaro Cannavacciuolo in questo spettacolo di Gianni Gori, da un’idea di Alessandro Gilleri, nato qualche anno fa in Friuli e riproposto oggi alla Cometa, ha ancora una volta il coraggio di portare in palcoscenico qualcosa che sfugge al comune sentire e per il quale, come ha scritto una bravissima collega, bisogna avere “cuore informato e mente allenata”. Allegra era la vedova? è una parentesi raffinata, dorata ma reale nel mare della grettezza cui siamo, ainoi, abituati, fuori e purtroppo anche dentro le platee teatrali. Gennaro, dando vita e corpo a Louis Treumann, il primo interprete del Conte Danilo Danilovich nel 1905, ripercorre come in un gioco tutta la vicenda dell’operetta di Lehàr, interpretandone tutti i personaggi, maschili e femminili (con la sua classe inimitabile), in un folle tourbillon estremamente impegnativo anche dal punto di vista fisico, intrecciandolo con La Storia.
Cosa altro dobbiamo scrivere di questo artista meraviglioso e raro? Forse soltanto che siamo fortunati di poter assistere ai suoi spettacoli e di poterne raccontare una minima parte. Un plauso va anche al Teatro della Cometa per il coraggio di proporre da qualche anno spettacoli di grandissima qualità e particolarmente preziosi, come questo. Da vedere, sostenere, amare.
Paolo Leone