Roma, Teatro Eliseo, dal 27 dicembre 2018 al 20 gennaio 2019
E’ un grande lavoro quello messo in scena in questi giorni al Teatro Eliseo, un classico della commedia napoletana come Miseria e Nobiltà, di Eduardo Scarpetta, con l’adattamento di Lello Arena, carismatico protagonista, e Luciano Melchionna, regista ispirato, moderno, illuminato. Non si può negare infatti che la firma in calce alla bellissima rappresentazione che abbiamo visto, sia quella inconfondibile della visionarietà del suo regista, che riesce nell’operazione non facile di rendere al meglio, moderne e addirittura proiettate nel futuro, le indicazioni dell’autore sulle condizioni di vita dei personaggi. Lo fa meravigliando con le due scene (di Roberto Crea) del primo e secondo atto, uno squallido e opprimente scantinato in cui vivono e fa muovere i miserabili, affamati, incattiviti e costretti in anguste gallerie, come scarafaggi o topi (surici, verrebbe da dire) e il luminoso e ampio palazzo signorile che, con potenza visiva, ci ricorda sempre che poggia sulle fondamenta di quegli scantinati fetidi. Un sistema di equilibri tragicamente reciproci. Ma il confine tra vera miseria e pseudo nobiltà, è destinato a confondersi e ad annullarsi nel secondo atto, che vede il grottesco tentativo dei poveri, spinti all’inganno dal ricco Marchesino Favetti, uno straordinario ed esilarante Raffaele Ausiello, di fingersi nobili e suoi parenti per avallarne l’unione con l’avvenente ballerina Gemma, cinica e scaltra, figlia di Gaetano, un ex cuoco arricchito e alla ricerca di accettazione nell’elite sociale, ma soprattutto attratti dal sogno legittimo di poter finalmente sedere ad una tavola imbandita.
La scelta del cast è particolarmente riuscita, ogni personaggio è ben ridefinito e interpretato, tanto che è difficile scegliere i personali favoriti tra tanta sapienza teatrale. Sorprendenti le interpretazioni delle due attrici in ruoli maschili, Veronica D’Elia nel frizzante Peppeniello e Sara Esposito nello sfrontato Luigino. Lello Arena bravissimo, dona calore e tenerezza al suo Felice Sciosciammocca. Giorgia Trasselli e Maria Bolignano, straordinarie nel dar vita all’astio reciproco e al desiderio di rivalsa dei propri personaggi, Tonino Taiuti (che ricordo eccezionale protagonista in American Buffalo, di Mamet) è il “povero” ricco Gaetano e Marika De Chiara la bomba sexy Gemma, mentre Andrea de Goyzueta è, tra gli affamati, il povero attore che non ha mai sfondato, personaggio quanto mai appropriato nell’ambito teatrale. Ma tutti, ogni singolo interprete, da Fabio Rossi a Carla Ferraro, a Serena Pisa, Fabrizio Vona e Alfonso Dolgetta, hanno spazio e importanza in questa operazione audace ma rispettosa e grande rilevanza hanno i costumi meravigliosi di Milla, un tocco avveniristico che si sposa perfettamente con le idee di Melchionna. Le musiche moderne degli Stag completano il quadro.
Miseria e nobiltà, miseria e miseria, è l’umanità intera, fallace e feroce, ma anche tenera, fragile, buffa. Un affresco in tonalità dark che può spiazzare i noiosi cultori del copia e incolla. Uno sforzo produttivo importante, affidato ad un cast e ad una regia eccellenti, ricchi di talento e idee. Da non perdere, si replica fino al 20 gennaio 2019.
Paolo Leone
Foto Mario Pellegrino
Roma, Teatro Eliseo, dal 27 dicembre 2018 al 20 gennaio 2019
Coproduzione Teatro Eliseo, Ente Teatro Cronaca Vesuvio Teatro, con Tunnel Produzioni presenta:
Lello Arena in Miseria e Nobiltà, di Eduardo Scarpetta. Adattamento a cura di Lello Arena e Luciano Melchionna.
Ideazione scenica Luciano Melchionna. Scene Roberto Crea. Costumi Milla. Musiche Stag. Assistente alla regia Ciro Pauciullo. Regia di Luciano Melchionna.
Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Eliseo nelle persone di Maria Letizia Maffei e Antonella Mucciaccio.
Personaggi e interpreti:
Lello Arena / Felice Sciosciammocca
Andrea de Goyzueta / Pasquale
Raffaele Ausiello / Eugenio, figlio del Marchese Favetti
Fabio Rossi / Marchese Ottavio Favetti
Tonino Taiuti / Gaetano
Marika De Chiara / Gemma, sua figlia
Sara Esposito / Luigino, figlio di Gaetano
Giorgia Trasselli / Concetta, moglie di Pasquale
Maria Bolignano / Luisella, moglie di Felice
Carla Ferraro / Bettina
Serena Pisa / Pupella, figlia di Pasquale e Concetta
Fabrizio Vona / Gioacchino Castiello
Alfonso Dolgetta / Vicienzo
Veronica D’Elia / Peppeniello, ragazzo di otto anni figlio di Felice
Biase (voce fuori campo di Raffaele Ausiello)
Trama
Eugenio, figlio del marchese Favetti, è innamorato di Gemma, la figlia di un cuoco arricchito ma viene ostacolato dal padre proprio per le origini umili della ragazza. Il giovane chiede aiuto a Felice Sciosciammocca che, insieme a Pasquale, un altro spiantato, e alle rispettive famiglie, si fingeranno i parenti nobili di Eugenio agli occhi del futuro suocero. Come in ogni commedia che si rispetti, l’equivoco è dietro l’angolo, anche perché il marchese in persona viene scoperto a frequentare la stessa casa nei panni di Don Bebè per circuire Gemma. Dopo numerose ed esilaranti peripezie, scoperto l’inganno, Eugenio otterrà il permesso paterno per convogliare a nozze con Gemma