Al Teatro Vittoria di Roma, fino al 10 febbraio 2019
Negli anni sessanta lo scrittore di critica sociale ed umorista E. Flaiano, a cui la sua terra natia Pescara dedica ogni anno un premio riservato a varie categorie letterarie. Dopo aver ottenuto un discreto successo nazionale per le sue salaci battute e frizzanti versi, decise di trasferirsi in America per tentare d’imporsi anche lì, ma non riuscì a centrare l’obiettivo e redatto un romanzo, ma fallita la realizzazione d’un film, fu costretto a tornare in Italia. Di questa sua esperienza rimase la sceneggiatura comica con esilaranti situazioni e vivaci dialoghi tra i protagonisti di codesta fantasiosa novella composta tra il 1966 e ’67 di cui sono immaginari soggetti i proprietari di due cani che li portano a giocare nel ”Central Park” di New-YORK per fare i loro bisogni e riprodursi. Lui, che sta per ripartire per L’italia ed in ciò si scorge una vena autobiografica, vorrebbe pure liberarsene lasciandolo alla giovane Liza, presantatasi al posto della madre,tuttavia la sua signorile sicurezza e gentilezza di tratto, spirito libero, incantano lei, che l’adesca come una dolce cagnetta che lo bacia e lo circuisce, mentre la sua cockerina sta annusando e facendo smorfie al cocker. Lo convince a portarla per il week-end in una casa al mare vicino alla ”grande mela” e qui complice il nubifragio che si scatena, vivono una intensa notte d’amore, finché uno psicanalista Martin con la sua compagna Josi vanno a trovarli e parlando confidenzialmente,si scambiano languidi sguardi desiderosi,inducendo Giorgio ad uscire con Josi per una passeggiata sulla spiaggia, spuntata la luna piena. Naturalmente questo provoca ira e la gelosia di Liza che sentitasi privata del suo padrone, non appena tornano, aggredisce verbalmente la sua sfidante e le riserva un eclatante gesto umiliante. Andati via gli amici guastafeste, Liza rimprovera Giorgio e dice di volerlo lasciare perché è diventato antipatico, traditore e perfino vecchio ai suoi occhi, viceversa lui l’accusa di non essere più bella, dinamica, vispa e giocherellona come prima, per cui ha perso tutto il suo feeling per lei. Sembra che il rapporto sia destinato a fallire, che i due non abbiano più niente in comune senonché un colpo d’ingegno intuitivo formidabile riattizza la vecchia fiamma e giustifica la trasformazione metaforica del titolo, per una prima assoluta che il regista Massimo De Rossi ha allestito da grande anfitrione presentando didascalicamente le singole poche scene quasi del tutto vuote di elementi e basate solo sui serrati dialoghi dai differenti effetti polifonici.In tale riflesso umano, di un promiscuo rapporto animale,vrisaltano l’ansia psicologica ed il ludico istrionismo dell’autore che Carlo Lizzani e Claudia Crisario interpretano in modo mirabile nei diversi momenti della pièce, restando stefano messina e soprattutto Rita Tersigni nel breve quadro della loro amicizia leggermente al di sotto per la loro resa scenica. Si rappresenta inediti fino alv10/02.
Giancarlo Lungarini