Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Sala Assicurazioni Generali, dal 23 al 26 maggio 2019
Ogni cosa genera ritmo. Non importa di quale oggetto si tratti quando la fantasia non manca. Se si vuole capire con chiarezza cosa siano la polifonia e il contrappunto, basta assistere a uno spettacolo degli STOMP, il gruppo nato negli anni Novanta del Novecento che si esibisce suonando qualsiasi oggetto quotidiano: ognuno degli otto artisti in scena partecipa all’armonia comune con il proprio contributo, in un costante e continuo ascolto reciproco del tempo collettivo unito a un controllo al millesimo di quello personale, generato con incredibile abilità da mani e piedi.
Scope e ramazze, scatole di fiammiferi, bidoni e barattoli di ogni tipo e dimensione, lavandini pieni d’acqua contenenti stoviglie, portati a tracolla come i tamburi di una banda e suonati con i guanti di gomma; ci sono anche le guaine corrugate e i tubi flessibili capaci di produrre note diverse, con i quali creare una vera e propria melodia da ripetere all’infinito e pure i rifiuti scovati in un sacco a disposizione di tutti; non vengono risparmiati i carrelli della spesa né i giornali accartocciati in vario modo o i rumori prodotti da colpi di tosse o urla indistinte in un virtuosistico alternarsi di pianissimi e fortissimi, o usando accendini zippo per creare al buio, attraverso un sincronismo perfetto, un episodio al contempo sonoro e luminoso, magico e suggestivo.
Non mancano le gag, lieve filo conduttore che lega i numerosissimi numeri scanditi dagli altrettanto vari “strumenti” usati, conferendo l’immaginifica poesia dei grandi interpreti delle comiche in bianco e nero che, anch’essi senza parole, erano in grado di esprimere universi di emozioni.
Le coreografie sono vivaci, brillanti e bizzarre come gli oggetti usati e l’imponente scenografia sviluppantesi su due piani, carica degli oggetti più disparati viene usata nella sua interezza nel corso di uno spettacolo che si trasforma in esibizione acrobatica, reso ulteriormente interessante da un calibratissimo uso delle luci.
Gli echi prodotti dal rimbalzare dei suoni percussivi nella sala provoca la sensazione di essere letteralmente immersi in un ritmo sempre diverso che travolge e coinvolge facendosi via via sempre più ipnotico nell’attesa di quel che succederà poi.
Si gioca anche di rimbalzo, ovviamente, con palloni di basket o immense ciambelle gonfiabili nere.
Tutto concorre a rendere chiara la potenza creativa innescata dalla libertà di azione in un gruppo come STOMP, costituito tra l’altro da cinque formazioni internazionali fisse e caratterizzato dalla mescolanza tra le persone, naturale generatrice di innovazione attraverso la contaminazione di generi ed esperienze.
L’entusiasmo del pubblico è evidente e palpabile, coinvolto anch’esso in giochi ritmici.
In fondo, è ciò che da bambino ognuno avrebbe voluto fare: battere ilt empo con ogni oggetto presente in casa.
In platea sono numerose le classi di ragazzini delle scuole medie accompagnati dagli insegnanti; sorge spontanea la domanda: cosa succederà l’indomani a scuola, quando si ritroveranno tutti in classe?
Paola Pini