Il Dott. Michele Vania è un innovatore per quanto riguarda la medicina preventiva. Partito dagli studi sia della medicina ufficiale che alternativa, è arrivato a una sua personale concezione della terapia, che riguarda soprattutto la dieta dell’individuo. Ascoltiamolo in questa intervista.
Salve Michele, da dove è iniziato tutto?
Buonasera Stefano, ho iniziato a vent’anni con la macrobiotica e lo studio della filosofia orientale, della medicina cinese e dei cinque elementi primari. Poi sono entrato in contatto il metodo dell’Elettroagopuntura secondo Voll e lì mi si è accesa la lampadina e ho pensato a come poter coniugare questo strumento con le conoscenze già acquisite, mettendo insieme metodo orientale e occidentale.
In concreto, come funziona la cura?
Innanzitutto, la finalità di questo metodo è quella di individuare eventuali patologie di vario genere. Attraverso il “test dei medicamenti” è possibile riconoscere in anticipo il beneficio terapeutico di un farmaco, prima che venga somministrato. Ciò è fattibile poiché, analizzando il valore di un punto, dopo aver inserito un farmaco nell’apparecchio, otterremo un valore equilibrato nel caso il farmaco si riveli utile al fine terapeutico. Nella prova viene a crearsi un percorso che mette in sintonia la macchina col paziente. L’operatore misura, facendo uso di un puntale posto sul punto di ago/elettroagopuntura, la condizione energetica del paziente. Il valore elettrico scaturito appare su un quadrante di riferimento, che rispecchia gli stati energetici del meridiano e dell’organo associato allo stesso, i quali corrispondono a quel dato punto. Il livello standard 50 indica una condizione generale di normalità, quindi uno stato di equilibrio; valori superiori a 50, indicano la presenza di un processo anomalo, mentre valori inferiori mostrano una diminuzione energetica e generativa, che si aggrava con l’abbassamento del valore stesso. Inoltre, nel misurare il punto, la soglia registrata può oscillare: rimanere durevole o diminuire. In tal caso si parla di “caduta dell’indice”, vale a dire che ci troviamo di fronte a una condizione energetica di deficit, senza che il paziente possa mantenere con costanza la stimolazione elettrica. Un meridiano assorbe una carica elettrica in funzione della cronicità di una patologia. In questo senso i pazienti con patologie meno importanti evidenziano una “caduta dell’indice” più graduale, mentre se si ha a che fare con patologie più gravi la velocità di caduta aumenta. Con questo test si individua le cause della disfunzione energetica e si possono così rintracciare anche i possibili rimedi.
Si parla di equilibrio energetico…
Noi tutti siamo fatti di energie, che da una condizione armonica potrebbero squilibrarsi, creando delle dissonanze. I prodotti utilizzati, che possono essere omeopatici o chimici – mettendo insieme medicina ufficiale e alternativa-, vogliono riequilibrare le energie del paziente.
La biorisonanza secondo lei rappresenta il futuro della medicina?
Sicuramente sì, proprio per quello che poco prima dicevo, vale a dire che si può attuare una cura specifica fatta ad hoc per il singolo paziente. Questo tipo di operare ha eliminato in me il “giudizio”, il credere che un metodo vada bene per tutti. Non è così, bisogna uscire dalle categorie ed entrare nella soggettività della persona.
Lei è anche esperto di numerologia.
Il numero è un elemento fondamentale e tramite la numerologia si può sapere molto su una persona. Ho studiato sia quella pitagorica occidentale che quella taoista orientale e attraverso un colloquio mirato col paziente, partendo dalla sua data di nascita, è possibile ravvisare come niente avviene a caso, ma che tutto è collegato da una precisa impalcatura di numeri, che regolano le nostre vite.
Per quanto riguarda In Memory of Ferruccio Lamborghini, l’evento ideato e organizzato da Debora Cattoni a Dubai, lei ci sarà?
Purtroppo io no, ma Lucia Totaro, con la quale vorremmo creare una scuola di discipline olistiche, ci sarà e si farà portavoce del mio metodo.