Corriere dello Spettacolo

”L’anima buona di Sezuan” o la bontà scambiata per

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Al Teatro Quirino di Roma, fino al 10 novembre 2019

Non sempre le qualità e virtù umane vengono apprezzate e portano al rispetto ed alla stima della persona come dovrebbero,ma sovente diventano risorse da usare a proprio vantaggio raggirando con la fraudolenta empatia egoistica,opportunistica benevolenza quelli che hanno una generosa predisposizione d’animo verso il prossimo.Troppo tardi ci accorgiamo che gli altri, con false buone maniere,vogliono raggirarci e farci essere i loro bancomat da prelevare al momento opportuno. Ne è valida riprova il bellissimo testo sociologico e psicologico di Bertolt Brecht ”L’anima buona di Sezuan”, che vede come protagonista assoluta la splendida Monica Guerritore. Ella è una prostituta della regione di Sezuan in Cina che tre dei stanno mitologicamente girando, per appurare se vi sia ancora qualche anima nobile in grado di dare lustro a quella terra. Shen Te, questo il suo nome, l’accoglie con spontaneità altruistica per una notte e loro la ringraziano con due milioni di yen perché possa fare delle offerte e regalie a chi ha bisogno del soccorso umano. La giovane, invece, industriandosi apre una tabaccheria,dove tutti i falsi poveri,parenti imbroglioni,vorrebbero attingere denaro. Ella per non capitolare si traveste nell’atteso cugino cattivo che caccia via  codesti impostori,mentre a ripagarla dei suoi sacrifici giunge l’amore per un pilota che vorrebbe volare a Pechino, l’agognata capitale. Tuttavia non ci mette molto a comprendere con il suo acuto ingegno che la vuole turlupinare e la Guerritore è straordinaria nell’incarnare con bravura ossimoricamente tale doppio ruolo dagli opposti stati d’animo; perciò manda all’aria le nozze cui era stata subdolamente spinta. L’insegnamento è che dobbiamo aprire gli occhi finché si è in tempo ed essere tigri per difendere i nostri averi con chi non merita niente. Comunque chi ha una  natura difficilmente la perde e così SHEN ricade di nuovo nella sua sempliciona ed ingenua credulità, mandando per aria le baracche che il barbiere del paese le aveva donato per aprire una fabbrica, dove il pilota squattrinato era andato a lavorare. Falliti i due tentativi imprenditoriali la sventurata Shente cadrà nella disperata rassegnazione e griderà, a sua volta, aiuto che pochi cittadini dal cuore affabile le concederanno. Lo spettacolo, prodotto in omaggio a STREHLER, il primo a portarlo sulle scene esprime la debolezza che talora la disponibilità verso il prossimo come la parabola del buon samaritano,o la fiducia verso anonimi contatti sul cellulare o L’ ”E-COMMERCE” induce in una società in cui si sta tornando all’età della giungla,costringendoci all’indifferenza o ad indossare maschere luciferine ed assumere atteggiamenti feroci verso chi disturba il nostro vivere tranquillo.Si sa la migliore difesa è l’attacco è la forza bruta, spietata nei confronti di chi s’avvicina.Lucida e tersa è stata la regia della Guerritore. Si replica fino a domenica 10 c.m.

Susanna Donatelli e Giancarlo Lungarini

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