Sacro e profano nel Romeo & Giulietta di Ale e Franz

Data:

Al Teatro Manzoni di Milano dal 10 dicembre 2019 al 1 gennaio 2020  

Frizzante, farsesco, apparentemente sconclusionato, scoppiettante di soluzioni comiche e di gag di immediato effetto.
Si presenta così la prima parte della nuova messa in scena di Romeo & Giulietta, nati sotto una cattiva stella, con drammaturgia e regia di Leo Muscato, al Teatro Manzoni di Milano fino al 1 gennaio 2020.
Il celeberrimo testo sacro di Shakespeare rappresenta in questa piece l’occasione per il felice incontro di due mondi, apparentemente lontani tra loro.
Il dramma estremo ha infatti per protagonisti Ale e Franz, famosi al grande pubblico per i quasi trentennali successi televisivi e cinematografici.
L’obiettivo è certamente quello di avvicinare il grande pubblico, e i giovani in particolare, ai Grandi Seri Drammi Teatrali.
Ma c’è anche, prepotente, il desiderio della coppia di artisti di mettersi in gioco in un ambito differente da quelli abituali, per essere finalmente “attori liberati dalla responsabilità di essere anche autori di se stessi”.
Per questo, coppia nell’intrattenimento di evasione, hanno scelto consapevolmente di interpretare la coppia teatrale drammatica per definizione.
In questa ripresa per la stessa regia di uno spettacolo di quattordici anni fa, sei attori maschi si alternano in più ruoli, anche in abiti femminili secondo la fedele tradizione del teatro inglese elisabettiano, per raccontare le vicende di una sgarrupata compagnia teatrale. Con mezzi scenografici modestissimi e capacità attoriali parecchio limitate, si cimentano in un allestimento di Romeo e Giulietta, in qualche modo diretti e più spesso sopportati dal Direttore di scena (Paolo Graziosi, a proposito del quale va ricordato che, nella versione teatrale Giulietta e Romeo di Zeffirelli del lontanissimo 1963, interpretò Mercuzio, amico di Romeo).
Il prologo, ricavato da un testo di Strehler (mentre tutto il resto è stato riadattato con parole rigorosamente shakespeariane), è già una promessa, un impegno di “massacrare le storie”.
Tutta la prima parte dello spettacolo è infatti un pirotecnico fuoco d’artificio di trovate comiche. Le caratterizzazioni dei personaggi sono fortemente caricaturali, con il filo musicale dal vivo della chitarra di Dario Buccino.
Franz/Romeo è il personaggio con le maggiori pretese attoriali. Si prende tremendamente sul serio, con una mimica enfatica ed esagerata (“Teatro per non udenti”, commenta sardonico fuoriscena il Direttore) che fa il verso a certi mostri sacri del teatro italiano. Purtroppo per lui, ogni sua velleità artistica è smentita dalla realtà. I grandi gesti dell’Attorone sono infatti crudelmente sabotati da un’alitosi fulminante, che scatena gag e giochi di parole di immediato effetto. Per parte sua, la balia di Giulietta sfoggia vistosi baffi bianchi e un improbabile fiocco bianco in testa. Come se non bastasse, è balbuziente e si inceppa penosamente nei momenti topici.
I tre religiosi fiutano erba.
La deliziosa Giulietta tredicenne esibisce un vezzoso tutù da ballerina, con maglietta della salute e la avanzata calvizie di Ale.
Un crooner in giacca a lustrini canta con impegno brani di musica jazz.

Nella seconda parte il tono dello spettacolo vira verso una rappresentazione più autentica e sinceramente drammatica del dramma d’amore.
Pur nella loro incompletezza artistica, i guitti della compagnia, grazie al loro sincero e profondo desiderio, riescono a restituire con intensità la forza dei sentimenti. I monologhi cessano di essere caricaturali e lasciano spazio alla verità delle parole immortali del Bardo.
La chiusa richiama il tema purtroppo sempre attuale della contrapposizione violenta: “sia di monito a tutti, che l’odio ha determinato la morte di due giovani innocenti”.ù

Guido Buttarelli

Romeo & Giulietta, nati sotto una cattiva stella
Da William Shakespeare
Al Teatro Manzoni di Milano dal 10 dicembre 2019 al 1 gennaio 2020
Drammaturgia e regia di Leo Muscato
con Ale e Franz, Eugenio Allegri, Marco Gobetti, Marco Zannoni e con la partecipazione straordinaria di Paolo Graziosi

Scene e costumi: Carla Ricotti
Luci: Alessandro Verazzi
Musiche originali di Dario Buccino, da lui suonate dal vivo alla chitarra.
Assistente alla regia: Alessandra De Angelis

Foto Yasuko Kageyama

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