Corriere dello Spettacolo

“Fra l’amore e il rumore” di Sestomarelli. Travolgimento musicale

“Un ritorno al passato”. Definirei così l’ultimo disco del Sestomarelli “Fra l’amore e il rumore”, che andando alla ricerca di una sonorità per certi versi anni ’70 riesce a creare un prodotto fresco e anche nuovo. Si tratta di dieci brani (per esteso: Danza, Urgente, Punti di vista, Se voli (poi ti tirano giù), pagando, I ragazzi di Villa Inferno, Un padre disse al figlio, Piombo su Milano, Miss Cristina e Ballata nuziale), dove la musica folk si sposa con il rock, dando luogo a ritmi travolgenti dallo stampo indie. Vivacità e gioia fanno parte del gergo di questo gruppo, formato da Alex Aliprandi alla chitarra elettrica e acustica, mandolino e cori, Alessandro Muscillo al basso, Mariela Valota al violino, Simone Danesi alla batteria e Roberto Carminati alla voce e alla chitarra acustica. Sono pezzi intensi, composti da melodie danzabili, che lasciano poco spazio alle pause, che trascinano vorticosamente l’uditore in una vulcanica atmosfera sonora. Se si toglie il brano Un padre disse al figlio, dai ritmi più dilatati, gli altri nove lavori sono tutti contrassegnati da un andamento incalzante, accompagnato dalla voce di Roberto Carminati, che dimostra un timbro dalla spiccata personalità. “Fra l’amore e il rumore” è insomma un album che pone insieme abilità strumentali non comuni e contenuti di spessore, ed è per questo adatto sia a un ascolto più rilassato, per chi volesse semplicemente lasciarsi immergere dalla dimensione sonora, sia a un ascolto più attento, capace di aprirci a plurimi punti di vista.

Stefano Duranti Poccetti

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