Corriere dello Spettacolo

“Pochos”: uno spettacolo intelligente che unisce il mondo del calcio  all’universo lgbtq  e all’importanza di fare coming out ancora oggi, nel 2020!

Sabato 18 gennaio al Teatro Sannazzaro di Napoli

Sette anni fa, un giovane napoletano omosessuale lanciò un post su una chat di appuntamenti gay con l’ invito a giocare una partita di calcetto, specificando che non vi fosse alcun secondo doppiofine sessuale.

Arrivarono le prime adesioni e nel giro di qualche settimana “la partitella” diventò una consuetudine, tanto che i ragazzi decisero di formare una vera e propria squadra col nome “Pochos”  in onore del nomignolo del calciatore Lavezzi.

Durante una serata di presentazione a cui inaspettatamente si presentò la stampa,  i giovani calciatori si videro costretti ad affrontare pubblicamente il tema della propria omosessualità … iniziò così la “grande notte dei Pochos” in cui fecero il loro coming out in famiglia e  al mondo.

Una parola questa che ancora oggi fa molta paura, sia a chi lo deve fare sia a chi lo deve “ricevere”.

Per molti di loro quella notte segnò un percorso di liberazione. Un percorso che questi giovani ragazzi augurano di intraprendere a tutti gli omosessuali per rendere il tutto normale e di consuetudine agl’occhi dell’opinione pubblica, oltre ed ovviamente per se stessi, per stare in pace col proprio “io” interiore.

 Storie raccontate con sagace e divertente ironia ma con un senso molto forte ed emotivo che coinvolge lo spettatore in sala

Uno dei ragazzi chiede a gran voce che almeno uno dei calciatori di serie A faccia il suo coming out pubblico, aiutando cosi i ragazzi omosessuali a non sentirsi discriminati nell’intraprendere uno sport ”maschile” come il calcio e di non sentirsi intrappolati nei soliti clichè che vedono un ragazzo gay più debole di uno eterosessuale o delle solite battute  da sotto la doccia, su cui i ragazzi vi giocano anche su, prendendo in giro tali stupidi stereotipi.

Durante tutto lo spettacolo risulta  difficile trattenere le lacrime e  la commozione ma soprattutto trattenere i ricordi.  Si rivede il proprio se e tutta l’ansia verso il futuro. Le cose sono molto cambiate da allora eppure per quanto ci sia più libertà, si fa ancora fatica ad “accettare” l’omosessualità e sembra esserci molta meno fatica ad accettare l’omofobia.

Ancora oggi, nel 2020, l’omosessualità è un tabù per molti paesi, tra cui l’Italia che non è esente dalla lista, sta di fatto che i ragazzi citano i moltissimi casi di omofobia vissuti “solo” nel 2018: violenze sia fisiche che verbali.

I Pochos invitano a fare coming out  anche al pubblico in sala che potevano dichiararsi al microfono, qualora volessero, per sentirsi più liberi.

Così uno spettacolo come Pochos risulta fondamentale, e c’è ne vorrebbero altri 100 di spettacoli su questa tematica, per aiutare i ragazzi a non sentirsi soli, che unendosi si può sconfiggere il bullo di turno, che col coming out si diventa liberi e fieri di vivere sotto la luce del sole il proprio amore, senza vergogna o ombre sul proprio cammino.

Marco Assante

 

scritto e diretto da Benedetto Sicca

con
Francesco Aricò
Emanuele D’Errico
Dario Rea
Francesco Roccasecca
Eduardo Scarpetta

durata
1h30 senza intervallo
prodotto da
Tradizione e Turismo Centro di Produzione Teatrale
Exit mobile version