Rosso Napoletano – Serena Autieri al teatro Cilea di Napoli

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Settembre 1943. Napoli è in festa perché (pare) che la guerra sia finita. Protagonista della tragicommedia/musical è la  bellissima “panettiera” Carmela, ragazza madre, che ha
accantonato la sua femminilità per crescere da sola la sua bambina, riapre felice il suo forno.

L’incontro fortuito con il Tedesco Rafael, un avvenente e atipico soldato che rifiuta la guerra e ama le canzoni napoletane, riaccende nel cuore di Carmela una fiamma di tenerezza.

Ma dopo poche ore Hitler, dichiarando il tradimento dell’alleata Italia, incarica il colonnello Scholl di prendere il comando di Napoli e punire ogni disertore.

Carmela e Rafael  si trovano a vivere un amore impossibile, non potranno mai stare assieme perché facenti parte di due fazioni diverse, in lotta, acerrimi nemici.

Nel musical ci saranno avvenimenti tali da scatenare il popolo napoletano in rivolta: il resto ovviamente è storia, non solo di Napoli, non solo dell’Italia ma della seconda Guerra Mondiale.

Il burbero Professore Ferdinando, che ha avuto una storia con la vedova Donna Rosa, mamma di Carmela, e che da anni rivendica la non chiara paternità della figlia, scuote gli animi della sua comunità a suon di citazioni dotte. Sarà proprio lui a fomentare i suoi compaesani in rivolta Rafael intanto ha maturato la sua scelta.
Una notte, tradendo il suo esercito, per amore raggiunge Carmela e le confessa le reali intenzioni dell’esercito tedesco.
Il fugace incontro tra Carmela e Rafael è però fatale alla
ragazza: spiata da alcuni Napoletani viene accusata di essere una delatrice. In attesa di essere fucilata è tenuta
prigioniera.  All’Autieri viene fatta indossare una maschera una maschera da Pulcinella, proprio per le proprietà da fanfarone che la maschera comporta.

Rafael, in una ronda notturna, organizzata per sequestrare uomini da portare in Germania, irrompe casualmente nella casa di Carmela che riconosce da un dettaglio che la morosa gli aveva confessato poco prima, ossia un velo rosso ( napoletano?) sulla statuetta della Madonna del Carmine, a cui la mamma e i rivoltosi erano devoti; salva la vita a Donna Rosa e al Professore e apprende la tragica situazione di Carmela.

Rafael accecato dalla paura di perderla si precipita a cercarla ma si imbatte in un Napoletano. Lo supplica di non combattere ma nella colluttazione parte un colpo e il Napoletano ha la peggio. Il senso di colpa stordisce Rafael ma più forte è l’istinto di salvare Carmela. Intuendo una via di salvezza indossa i vestiti del ragazzo appena morto e mimetizzato tra i napoletani chiede il cambio della guardia al presidio di Carmela.

Rafael libera Carmela e si appresta a fuggire con lei per sempre ma incombe Otto, il compagno di ronda di Rafael, che scambiandolo per un Napoletano gli punta il fucile e spara. Rafael oppone il suo corpo e rimane ucciso. Otto, avvicinandosi per finire Carmela scopre il tragico equivoco e fugge disperato risparmiando la ragazza.

I Napoletani accorsi vedono il corpo di Rafael e riconoscendo il tedesco attribuiscono a Carmela un atto eroico, riscattandola nei confronti della comunità ad un prezzo atroce e beffardo. La città intanto, dopo una strenua ed eroica resistenza, si è liberata degli oppressori. Lo spettacolo finisce in un canto corale, non prima di un assolo con la bellissima e potentissima voce di Serena Autieri, vero fulcro della messa inscena.

La storia di “Rosso napoletano” è sicuramente molto emozionante e viva, non solo per i napoletani, non solo per il pubblico in sala, ma anche per tutti gli attori che vi han preso parte. Infatti alla prima al teatro Cilea, gran parte del cast artistico è apparso commosso, orgoglioso forse, di aver portato in scena cosi tante emozioni, un po’ per la storia che si prestava perfettamente ai sentimenti, ma soprattutto per le bellissime canzoni, sia le ballad che i pezzi più ritmati e corali che son il punto di forza di Rosso napoletano.

Il cast artistico ha in se bravissimi ballerini, con movimenti molto fluidi ed uno sguardo davvero magnetico e carismatico ed anche le voci son eccezionali per forza e tecnica vocale, sia gli assoli maschili che la voce di Serena Autieri, una voce da principessa (non a caso doppiatrice di Elsa di Frozen) a cui toccano i pezzi più emozionanti. Con classici pezzi napoletani cosi poi è impossibile fallire.

Marco Assante

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