Haydée Dabusti è una soprano argentina molto apprezzata sia nel suo Paese che nel resto del mondo. Sta per raggiungere la sua quarantesima interpretazione di “Norma” e “Casta Diva” è l’aria che più la emoziona nel repertorio operistico. Ha avuto una vita difficile, ma questo non la scoraggia e continua a mirare avanti, anche grazie alla Fede, crescendo sempre di più.
Buongiorno Haydée, intanto grazie per concederci questa intervista. Raccontaci un po’ di te, come nasce la tua carriera da Soprano?
Il mio sentito ringraziamento a te per avermi onorata con questa opportunità che mi permette di poter raccontare e condividere con i tuoi lettori la mia esperienza: l’Arte è tale solo quando si condivide con gli altri. Fin da piccolina osservavo tutto ciò che mi circondava e nella mia mente si trasformava in suoni e dolci melodie. Amavo le cose semplici, la natura, gli animali e di questi i cavalli, il mare, le montagne, tutta la creazione divina e da questa traevo la forza per voler dire quanto, nella semplicità, è bella la vita: cantavo sempre, sia per gioire che nei momenti anche di prova. Mio padre, figura fondamentale e pietra miliare della mia vita, mi ha portato a cantare prima presso il coro dei bambini dal Teatro Colón, e poi da lì, la mia voce è entrata a fa parte del ISA (Instituto dell’Arte dal Teatro Colon). Io non pensavo proprio ad una carriera perché per me cantare è un atto spontaneo che scaturisce dalle mie viscere e, ancora oggi, ovunque mi trovo, anche al supermercato, se mi viene da cantare, lo faccio senza paura. Li mi accorgo di quanto la gente apprezzi la mia spontaneità vocale che non si gonfia di orgoglio: tutto è un dono nella vita e come tale va donato agli altri.
Quanti anni avevi quando hai sentito di avere questo dono?
Ero davvero piccola e già, come ho detto, mio padre per tenermi calma e sotto controllo, mi ha orientato al canto. Un dono così grande che non mi basterà un’intera vita per ringraziarlo per aver accompagnato la mia vita seguendo le mie inclinazioni naturali e orientarle attraverso percorsi di crescita seguita da grandi professionisti.
Abbiamo visto che sei un po’ sempre in giro per il mondo, quale è il luogo che ti sta più a cuore?
Io amo la mia terra, l’Argentina, lì sono nata e lì ho coltivato i momenti belli della mia vita ma non nascondo che le mie origini italiane mi chiamano spesso in quella terra nella quale spesso sono presente e invitata per grandi eventi artistici. Poi, dopo la nomina del cardinale Bergoglio a Papa della chiesa cattolica, Roma è diventata la mia seconda casa. La mia carriera è segnata dalla presenza costante del Santo Padre nella mia vita, prima quando era cardinale a Buenos Aires ed io era la maestra di tecnica vocale del coro, ora perché il suo amore per la lirica supera ogni cosa. Ultima domanda che mi ha fatto la scorsa udienza è stata: “Haydée quando canterai la 40ma recita di “Norma”? Lui ama molto Bellini e l’aria della “Casta Diva” e, dal momento che io ho 39 recite di “Norma”, attende che si possa arrivare a 40.
Quale è il teatro dell’opera che ti ha affascinato di più e perché?
Tanti palchi e tanti teatri dell’Argentina ho calcato: il teatro Colón di Buenos Aires, teatro Argentino di La Plata, teatro il Circolo di Rosario, teatro Lola Membrives, teatro Avenida, teatro Roma di Avellaneda, teatro Municipal di Bahía Blanca, teatro Municipal di San Nicolás, teatro Coliseo. Ho anche cantato all’estero nei teatri del Cile come a Valparaíso e Villarica, in Brasile, Porto Alegre, San Paolo, Campinas, in Peru a Lima, in Uruguay a Punta del Este. Ho cantato in Spagna a León, Saragozza, Burgos, in Asia, in Kuwait, in Africa, Marocco,in Ungheria, Budapest. Anche molte città italiane hanno visto e sentito le mie performances liriche nei teatri di Roma: Capella Dei Cori all’interno di San Pietro, Chiesa Degli Artisti in Piazza del Popolo, Napoli, Modena, Palermo e Partinico. Il teatro Colón di Buenos Aires, ha comunque un suo fascino inattaccabile.
Immagino che avrai molta ammirazione per il Teatro la Scala di Milano dove sono passati tutti i grandi, ti sei mai esibita in questa meravigliosa scenografia?
No, non ho mai cantato alla Scala di Milano e rimane un sogno nel cassetto. Sono stata sempre convinta che ognuno di noi ha un progetto già segnato nella vita e ciò che mi si propone lo vedo sempre come un dono. Quando e se arriverà una proposta del genere ne sarò davvero onorata.
Quale è il tuo prossimo progetto?
Qualsiasi opportunità a servizio della musica e del canto è ben gradita. Proprio in questo momento mi è giunta notizia di un invito da parte del presidente della confraternita di San Giuseppe di Partinico in provincia di Palermo, in Sicilia, per poter fare un concerto in occasione dei festeggiamenti del Patriarca. Io ho accolto immediatamente, come solitamente faccio; farò il mio primo concerto che inaugurerà il mio 21º anno di carriera nel mondo della lirica. Eseguirò le aree più celebri della lirica classica insieme al coro polifonico Pontis Mariae diretto dal maestro Tony Caronna.
Ritorno in questa città siciliana, dove ho avuto la cittadinanza onoraria e anche le chiavi della città da parte del sindaco, che ho consegnato nelle mani del Santo padre Papa Francesco, con vero piacere. Lavorerò anche in Argentina e nel resto del Sud America durante quest’anno.
Ma attendo con tutto il cuore che la mia 40ma recita di Norma in qualche parte del mondo, in un teatro quale altare dell’arte, possa essere svolta.
Sappiamo che sei stata contattata dalla Manager Debora Cattoni, come è avvenuto il vostro incontro? Sarai nel suo prossimo evento a Dubai?
La decisione deve essere presa dalla Manager Debora Cattoni. Se si materializzasse, sarebbe un onore per me partecipare.
Le tue origini sono argentine, raccontaci alcuni punti magici di questa terra.
L’Argentina è bellissima. Non riesco a specificare un posto speciale. Ce ne sono due che con le mie esperienze li porto un po ‘più vicino al mio cuore: Buenos Aires e la città di Mar del Plata.
Ti sei mai commossa durante un esibizione? È vero che spesso questo accade?
Io mi commuovo sempre mentre canto, perché, già a partire da molto tempo prima dell’esibizione, mi ritiro a meditare e studiare il personaggio che devo interpretare provando a coglierne tutte le sfumature. Questo accade se riesci realmente ad entrare nel ruolo. Noi cantanti siamo chiamati a rendere vivo e visibile il personaggio che il compositore ha voluto imprimere nell’opera. Come non commuoversi quando si interpreta ruoli di Verdi, Puccini, Mascagni, Giordano, Ponchielli, ecc…
Ovviamente il momento più commovente rimane “Casta diva” cantata da Norma nell’omonima opera di Bellini.
Chiudiamo questa intervista con una frase, quale è la tua frase del cuore?
Per tutti coloro che mi conoscono sanno già quale frase io ripeto a tutti e a ciascuno di fronte alle sfide che la vita ci pone in essere: “SEMPRE AVANTI!” Sai, nella vita tutti abbiamo tanto da soffrire e gioire ed io, della mia vita carica di tante sofferenze. Mi sono sposata a soli 20 anni con un ragazzo e solo dopo tre anni, mentre facevamo colazione, si è accasciato a terra ed è morto; mi sono risposata dopo alcuni anni, ma anche qui non è andata bene, perché ho perso anche il mio secondo marito, (lo amavo moltissimo), oggi ho potuto capire che MAI bisogna arrendersi o cadere nello scoraggiamento, perché non aiuta di certo. Io la mattina mi sveglio, ringrazio Dio che mi sta dando un’altra opportunità di vita e mi dico: “Forza Haydée, sempre avanti e non fermarti mai”.
In tutto questo ho alcune persone al mio fianco (i miei studenti) che con tutta la mia energia mi guidano nelle loro carriere artistiche. Amici per i quali voglio un mondo di bene. Oltre a due famiglie, le sento come le mie vere famiglie. Fernandez in Argentina, Caronna in Sicilia. Grazie.