Fingere di non fingere, l’ultimo libro di Ombretta De Biase, è un agile e godibilissimo volumetto tra le cui pagine un giovane attore può: sondare le sue caratteristiche di interprete, avere una panoramica sugli strumenti e le tecniche di cui servirsi, scoprire come nasce un personaggio e molto altro.
Il libro è stato presentato lo scorso sabato 22 febbraio, al termine dello spettacolo Il Mutamento di Stefania Porrino, al Teatro di Documenti di Roma. Dopo il saluto di Carla Ceravolo, direttrice del teatro, l’incontro è stato condotto da Anna Ceravolo che ha esordito affermando che il libro non è destinato solo agli aspiranti attori ma a tutti, sia perché piacevolissimo da leggere, sia perché i lettori più attenti, essendo spesso anche frequentatori di teatri, possono trovare in Fingere di non fingere molte risposte alle loro curiosità sulla genesi di una messinscena.
Ombretta De Biase, intervistata dalla Ceravolo, ha inoltre illustrato i pilastri della scuola americana e il passaggio di testimone da Stanislavskj a Strasberg che, nel contesto nordamericano, ha impresso una spinta all’evoluzione delle teorie e pratiche dell’attore. L’autrice, che è anche didatta e regista, ha spiegato di basare il suo lavoro proprio sul metodo Strasberg. Gli attori Paolo Orlandelli e Cristina Maccà hanno letto brani tratti da Fingere di non fingere alternandosi alle domande e alle riflessioni del pubblico. In particolare è stato Paolo Orlandelli, essendo a sua volta docente, a sollevare una questione che tocca da vicino i pedagoghi teatrali, e cioè che se moltissimi sono i libri destinati a chi vuole imparare, manca un manuale che “insegni ad insegnare” il mestiere e l’arte dell’attore. Ecco allora per Ombretta De Biase la richiesta, a cui si è unita anche la voce di Maricla Boggio, di lavorare a un prossimo libro destinato appunto ai docenti di teatro!
Paola Ferrero