Nel 1965 gli Who si dicono portabandiera dei valori rivoluzionari e incazzati del movimento d’arte auto destructive art. Ma la vera rivoluzione di costume e di valori sociali si compie in Europa coi Beatles. Dal 1962 al 1970 i Beatles diventano il gruppo musicale, gli artisti, che più di ogni altro hanno venduto dischi. È contesa con Elvis, ma siamo lì.
I Beatles sono un gruppo di Liverpool. La loro risonanza è tale che alle prime turnè americane, loro e dei Rolling Stones, si parlerà di British Invasion nel ’64.
Insomma pare che i Beatles abbiano venduto più di tutti; e che abbiano registrato diversi records da classifica tutt’ora imbattuti. Nel 1970 vincono anche un Oscar per la migliore colonna sonora originale per il film Let It Be.
Sono considerati fondamentalmente i migliori in assoluto anche per essere stati in grado di lasciare un segno indelebile in campi diversi. Uno di questi è quello delle tecniche di registrazione audio.
Personalmente prediligo gli ultimi due, in un certo senso: The White Album e Abbey Road. Sono lavori più consistenti, che dialogano con la cultura musicale loro circostante in maniera molto dinamica. Su The White Album in qualche misura rivendicano le radici, se non europee, britanniche della cultura americana. E di fatto sembrano che facciano il verso con accenti tipicamente inglesi a consumati canovacci musicali americani.
In Abbey Road c’è la suite conclusiva che sfiora con accenti di gloria la composizione sinfonica. Queste sono le otto tracce della suite:
You never give me your money
Sun King
Dear Mr. Mustard
Polithene Pama
She came in through the bathroom window
Golden Slumber
Carry that weight
The End
E questa seguenza di brani sembra tratta da We’re Only In It For The Money, per la brevità dei pezzi che compongono l’unità tematica e compositiva. We’re only in it for the money è un album di Frank Zappa che si presentava come una parodia di Sgt. Pepper. Ma la prima traccia di Abbey Road è ad ogni modo la destinale Come Together – poi c’è Something – che comincia con John Lennon che sussurra shoot me, sparami. E l’8 dicembre 1980 John Lennon verrà ammazzato a NY con un colpo di pistola. Infine su Abbey Road c’è la barrettiana Octopus’s Garden. E secondo me è più bella di Ob-La-Di Ob-La-Da. John Lennon poi suonerà con Zappa al Fillmore East in una delle ultime date prima della chiusura. E come assomiglia già ai fratelli Gallagher degli Oasis nelle esibizioni americane coi Beatles di poco precedenti, John Lennon.
Sgt. Pepper onestamente io lo trovo un po’ troppo oltre il canovaccio beatlesiano. Troppi gli elementi geneticamente estranei al gruppo incorporati nel comunque bel disco e massiccio. Loro lavoravano nello studio accanto ai Pink Floyd. E nessuno mi toglie dalla testa che qualche soffiata sul lavoro dei nuovi genietti della musica inglese, i Pink Floyd del 66/67, sia poi di fatto finita tra le mani del combo di Liverpool e in Sgt. Pepper.
Non c’è molto altro da aggiungere. Records importanti li hanno raggiunti anche da soli. Subito dopo lo scioglimento, George Harrison da alle stampe il primo disco triplo della storia. Imagine di John Lennon è per quasi tutti la canzone più bella del mondo. Loro rappresentano la cultura inglese degli anni sessanta. Dagli anni sessanta ai giorni nostri loro sono la cultura inglese nel mondo. I Beatles sono diventati l’espressione più importante e significativa della musica inglese.
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