Corriere dello Spettacolo

“Per le parti di lei che sono mie”, drammaturgia tratta dai racconti “Colpa del pomeriggio”, “Storia di una principessa”, “La moglie del mostro” di Maurizio De Giovanni

In scena al Teatro della Corte di Genova dal 15 al 25 luglio 2020

“Per le parti di lei che sono mie” è un percorso che entra dentro l’anima dell’artista partenopeo Maurizio De Giovanni, il quale è riconosciuto dalla critica come una autorevole voce della scrittura noir italiana. I suoi romanzi dedicati al Commissario Ricciardi ed ai Bastardi di Pizzofalcone hanno raggiunto il successo sia editoriale che fiction. Suoi, sono i tre testi che mossi ed elaborati nella visione teatrale sono un trasporto emotivo che visionario vive attraverso un prospetto scenico flessibile. Una elaborazione che con maestria entra dentro il nero cuore del crimine animando la storia di tre delitti. L’intima confessione di ciò che provano tre donne prima di attuare e dopo aver compiuto i loro gesti crimi.
La Regista Mercedes Martini nelle sue note di regia descrive così l’opera portata in scena:
«Tre donne che non si conoscono, e molto diverse: una figlia, una moglie, una madre. Rivivono e raccontano l’attimo del compimento, il fiorire malato di una promessa, come hanno vissuto la vigilia di tragedia. Le tre storie si intrecciano. Ognuna nello spazio costretto della reclusione, fisica e psicologica, racconta e ascolta le altre scoprendo in un luogo di solitudine, le risonanze comuni della propria storia. Hanno l’urgenza di raccontare per capire per quale ragione è andato tutto storto. Il seme guasto sta in una frazione del tempo chissà quando, ed è allora che si pianta in ognuna. È l’azione che le trasforma, e che segna per sempre le loro vite.
Il pomeriggio vuoto in cui ho saputo come incatenare quel ragazzo a un giuramento. L’istante in cui quegli occhi di ghiaccio li ho visti la prima volta e avrei voluto decifrarli. Il momento in cui da bambina mi sono girata sentendomi chiamare principessa, ma non ero io.
Il palcoscenico nudo sarà il loro spazio condiviso, dove le tre donne percorreranno per l’ennesima volta le ragioni che le hanno portate dove sono. Le tre protagoniste sono esse stesse il seme guasto, piantate in fondo ad un pozzo, oppresse dalle loro storie. Devono guardare in alto, come a voler crescere, uscire da quel pozzo, germogliare fuori da quelle pareti nere ed altissime. Intrecciando le loro storie arriveranno all’inevitabilità dei loro gesti, come una pallina su un piano inclinato».
Il testo ben diretto da Mercedes Martini e ben recitato dalle tre attrici Lucia Fontanelli, Federica Granata e Lisa Lendaro, ha per forza e bravura attoriale la capacità di far rivivere i fantasmi delle tragedie che vivono accanto e dentro di noi.

Giuliano Angeletti

 

PER LE PARTI DI LEI CHE SONO MIE
Produzione
Teatro Nazionale di Genova
Regia
Mercedes Martini
Interpreti
Federica Granata, Lisa Lendaro, Lucia Fontanelli
Assistente alla regia
Federica Kessisoglu
Luci
Aldo Mantovani
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