In scena martedì 4 agosto alle ore 21,30 al Teatro Romano di Fiesole
L’ Universalità di una drammaturgia è nelle risposte non date e nel mistero che avvolge i personaggi dei quali il non scontato permette una personale interpretazione del testo. Queste sono le considerazioni per cui le opere di Shakespeare hanno da sempre un fascino particolare. L’Amleto per le sue caratteristiche e la peculiarità dei personaggi conserva inalterato nel tempo una evidente attrazione che permette scavando nei personaggi una inesauribile sperimentazione teatrale. Steven Berkoff con il suo The Secret Love Life of Ophelia è un esempio principe di come rielaborare un testo noto come l’Amleto immaginando un drammatico e passionale scambio epistolare tra Amleto ed Ofelia. La drammaturgia di Berkoff entra dentro l’anima dei due personaggi che vivono il loro rapporto tumultuoso nel contesto di un regno dove si svolgono violente vicende. La trama è ambientata nel castello di Elsinor nel periodo in cui il re, padre di Amleto viene assassinato da suo fratello Claudio che ne usurpa il trono e ne sposa la moglie. Il primo atto si conclude con la promessa che fa Amleto ad Ofelia. Amleto è ansioso di rilevare un terribile segreto ad Ofelia. Tutti noi sappiamo che si tratta dell’assassinio del padre da parte dello zio: ma Amleto non riuscirà mai a mantenere questa promessa. Il principe quella notte, prima viene distratto da Guildenstern e Rosencrantz poi lui stesso si macchierà di un nefasto omicidio: ucciderà Polonio il padre di Ofelia. Questo fatto sarà quello che minerà per sempre la già cagionevole salute mentale di Ofelia. Il drammaturgo Steven Berkoff sa amalgamare dottamente profili e stili armonicamente diversi, amplificando un linguaggio carnale addolcito con ironica tenerezza. L’opera di Berkoff si apre a figure di amori passionali e gravi contrasti che preannunciano l’imminente tragedia. Le ben note lettere d’amore di Ofelia ad Amleto, gelosamente nascoste dallo stesso Shakespeare per merito della fantasia di Berkoff vengono alla luce. Durante la lettura si riesce a capire che Ofelia immaginava Amleto completamente diverso da com’è veramente, ed è frustrata dalla sua contorta personalità. La donna pur essendo innamorata ne rimane delusa ma per amore lo accetta. Le lettere mettono a nudo una rottura del senso del pudore e pongono in risalto la parte adolescenziale di una Ofelia innamorata. Ottima la Regia di Luigi De Angelis. Un plauso alla drammaturga Chiara Lagani che con maestria ha rielaborato il testo su misura per il bravissimo Andrea Argentieri (Premio Ubu 2019 per miglior attore under 35) e per una entusiasmante Chiara Francini che con indiscussa dote attoriale ad ogni battuta appassiona il pubblico rendendolo partecipe di ogni emozione.
Giuliano Angeletti