L’artista è per natura un generoso perché crea quel che non c’è mettendolo a disposizione dell’altro da sé ed è dedito al sacrificio perché pur di assecondarsi deve saper rinunciare al tutto.
Durante il suo ultimo concerto di una tournée in Giappone, a Giovanni Allevi, noto estroso del pianoforte, capitò una cosa.
Si accorse, nel bel mezzo di un suo pezzo nel bel mezzo del concerto, che alla retina del suo occhio sinistro stava accadendo una cosetta chiamata distacco…
Povera arte!
Che smacco!
Allevi era ben conscio della natura di quel che stava succedendo perché, ahilui ahinoi, già gli era capitato anni addietro all’occhio destro.
Sapeva bene che la cosa più saggia da fare sarebbe stata interrompere all’istante il concerto e correre in ospedale.
Non fece così.
Terminò il concerto “per amore della musica” come dice lui e, per rispetto dei suoi adoranti fan nipponici, si trattenne anche dopo.
Il suo amore per la musica gli è costato il “consiglio” di smettere di suonare oltre ad un limitato visus all’occhio sinistro.
Risulta che Allevi abbia smesso di sprigionare il suo talento regalando le sue emozionanti note a tutti noi?
Per fortuna, no.
Scelta scellerata, penseranno molti ma lo penseranno soltanto coloro che non riescono a comprendere che un artista è vivo soltanto quando si esprime secondo il suo appassionato talento e negargli questa possibilità vuol dire negargli il diritto di vivere, usurpargliene la voglia, prosciugargli il senso più profondo della propria esistenza.
Da quel traumatico consiglio, da quella traumatica situazione il nostro stupendo pianista ne ha tratto anche ispirazione per una ennesima, emozionante composizione.
Alla faccia del destino che, quando vuole, sa essere davvero beffardo e insidioso.
Il fatto è che il fato, anche il fato, quando ha a che fare con gli artisti, deve imparare ad aspettarsi di tutto e, per quanto potente e imprevedibile, trova pane per i suoi denti.
Allevi è creatura allevata dalle note, genitore di tempi ed emozioni.
Nulla fermi le sue ispirazioni, le sue vibrazioni.
Il fato lo ha capito, il fato è avvertito…
ROViRO’
