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NUOVA ALBA PER I PIONIERI AUTOMOBILISTICI ITALIANI

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In Italia molti artigiani si sono prodigati nella costruzione di auto nel dopoguerra portando il “made in Italy” in tutto il mondo riconoscendolo in maniera clamorosa. Tra i tanti, anche il nome di Berardo Taraschi è riportato negli annuari, benché fosse un talentuoso meccanico di moto. Nel 1939 gareggia con la prima moto – autocostruita – denominata “Moto Taraschi 500” e inizia anche a commercializzare moto da lui progettate e prodotte, purtroppo la guerra costringe Berardo a sospendere la propria attività imprenditoriale ed agonistica, durante il conflitto bellico svolge il ruolo di ricognitore motociclista. Nel 1945 riapre l’officina e riprende l’attività agonistica in moto ma concentra le proprie attenzioni sulle auto studiandone meccanica e telaistica.

L’anno successivo, decide di chiudere la carriera motociclistica, poiché la sua indole lo porta ben presto oltre, tutte le sue energie saranno dedicate alle auto, creando a Teramo tra il 1947 e il 1964 una piccola factory, Nasce così la prima vettura da competizione partendo da un telaio della Fiat 500 Topolino che Berardo modifica e rinforza, il motore è il boxer Bmw di derivazione motociclistica, opportunamente modificato (700cc) da Berardo, economico e facile da reperire nel dopoguerra. L’auto, un biposto sport battezzata Urania (vedi foto1), nome ispirato ad un colle che si trova vicino a Teramo, il suo esordio (11 maggio 1947) posò le sue ruote sul Circuito Automobilistico di Piacenza, guidata da Berardo Taraschi, si aggiudicò il terzo posto per aver realizzato il giro più veloce, la gara passò alla storia per il debutto di un altro grande marchio italiano, quello della Ferrari, nell’occasione ebbe minor fortuna non riuscendo a terminare la corsa. Da quel momento in poi dalla piccola officina uscirono centotrenta innovative e vincenti auto da competizione (sia sport sia, monoposto), raccogliendo allori ed ammirazione sia in Italia che all’estero. Come sempre la storia alle volte non permette l’abbandono totale, infatti, dopo oltre 50 anni, grazie al supporto costante del figlio del fondatore, Tazio Taraschi, viene proposta una nuova vettura dello storico marchio, una supercar moderna nel suo essere, chiamata Berardo in onore della piccola casa automobilistica. La nuova Taraschi (vedi foto della Supercar) ha l’arduo compito di unire due epoche, i suoi interni rifiniti in mogano, le sfumature del pellame conciato color tabacco, forniscono insieme un perfetto equilibrio tra passato/presente associate alle moderne tecnologie, renderà questo mix unico nel variegato mondo delle moderne supercar.

Daniele Giordano

 

CREDITI:
Berardo Taraschi
Tazio Taraschi
Fabio Del Punta
Andrea Quartieri
Mauto – Museo dell’Automobile Torino
Le foto sono gentilmente concesse dall’archivio di Taraschi

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