In scena dal 20 al 25 ottobre 2020 al Teatro Ivo Chiesa di Genova
“I due gemelli”. Una commedia sul “doppio,” brillante e coinvolgente nata dalla genialità di un inimitabile maestro come Carlo Goldoni nel 1747 con il titolo di “I due gemelli veneziani”. La finzione scenica per l’argomento trattato è stata un successo che non ha mai subito l’usura del tempo. Grandi attori lo hanno magnificato. Alberto Lionello sotto la regia di Squarzina ne ha universalmente tramandato le emozioni. Natalino Balasso ha ripreso e riadattato la vicenda ambientandola nel triste periodo degli anni di piombo. La trama ripresa dal regista Jurij Ferrini si presta in modo ottimale al gioco virtuale dei sensi e al principio dell’appartenenza. Il capolavoro del Maestro veneziano è stato mantenuto strutturalmente compatibile. Zanetto il gemello ingenuo nella nuova versione è un cantante che consigliato dal suo manager ha bisogno di escogitare un sistema per un matrimonio di apparenza che salvaguardi la sua non virilità. Zanetto durante l’incontro con Rosaura la figlia del dottor Balanzoni sua promessa sposa spesse volte è scambiato per il fratello gemello Tonino. Un uomo che vive al di fuori della legge che ama contraccambiato Beatrice. I due gemelli sono dieci anni che non si vedono. Il loro inaspettato incontro provocherà una serie di equivoci e molteplici scambi di persona.
Il regista Jurij Ferrini parla della sua opera.
“La vicenda – straordinariamente comica – dei due fratelli gemelli, che non si vedono da anni e per caso si ritrovano a Verona per sposarsi, oltre ad esser motore di equivoci, può diventare un’allegoria della fallacia dei nostri sensi. Goldoni e Balasso sembrano volerci prendere in giro proprio sulla nostra poca lucidità. Prendiamo i meccanismi comici del 1747 per rileggerli in chiave contemporanea: la struttura rimane intatta, ma il tutto viene perfezionato e ripensato per una società libera, in emancipazione, come quella degli anni Settanta. I personaggi diventano più complessi, lontani dalla maschera stereotipica della commedia dell’arte, da cui l’autore veneziano già tentava di prendere le distanze. Proprio grazie a questo spostamento si può godere e comprendere a pieno l’ironia più profonda di Goldoni, nello stile sarcastico e pungente di Natalino Balasso”.
Buona la prova di Jurij Ferrini che oltre al ruolo di regista si cimenta in una pregiata prova attoriale trascinando al successo i suoi attori. Vittorio Camarota, Maria Rita Lo Destro, Federico Palumeri, Andrea Peron, Marta Zito, Stefano Paradisi interpretano con maestria la nuova comica architettura goldoniana.
Giuliano Angeletti