Questa è la storia di una ragazza che si sentiva brutto anatroccolo ed ora è diventata cigno, di un’artista affascinata da tutto ciò che è bello, piacevole, delicato. Ma è anche il racconto di una 23enne che, cammin facendo, ha saputo guardarsi dentro di sé fino a scoprirsi affascinante, nella testa oltre che nel fisico. Descrivere Isabella Saladino non è semplice, se non altro perché le sue giornate scorrono rapide fra mille impegni. Nella vita studia Infermieristica, ma adora ballare, le piace dipingere, la affascina camminare nel cuore della natura e – dulcis in fundo – ha scoperto che la fotografia è uno straordinaria mezzo per raccontarsi agli altri. “Sono sfizi che io chiamo pillole di felicità” racconta Isabella, originaria delle Valli bergamasche come l’accento non tradisce, grandi occhi che si illuminano ogni volta che parla (o ascolta) qualcosa di bello. E se fisicamente conquista al primo sguardo, è lei stessa che impone di andare oltre all’apparenza. D’accordo l’immagine, ma c’è altro. Un “oltre” tutto da scoprire e da decifrare. Anche perché, nel periodo adolescenziale, Isabella si sentiva tutto fuorchè affascinante. Si ricorda all’angolo, un po’ in disparte, un po’ “fuori dal coro” e fuori dal giro. Tempi passati, necessari per diventare la ragazza che è oggi. “Amo ogni genere di forma artistica, che non è solo la pittura acrilico che uso, ma anche il ballo, la musica e la recitazione, un mio piccolo sogno nel cassetto, che molto presto approfondirò”. Ma il suo presente è anche costellato da una nuova affascinante esperienza. La fotografia è entrata prepotentemente nel suo vissuto. Un cocktail di eleganza, fascino e femminilità che ha saputo esprimere nei set che l’hanno vista protagonista. Mai una tensione verso l’ostentazione, la volgarità, la banalità. Come sempre nella vita, le cose più belle capitano d’improvviso, spesso nemmeno volute. Così è accaduto per lei, artista del bello, che dell’obbiettivo si è subito innamorata.
Rewind e… da dove inizia la tua esperienza da fotomodella?
Tutto è iniziato grazie a un fotografo di Ferrara che un giorno mi aveva notata artisticamente su Instagram per la mia pittura ed i miei selfie espressivi. Fu un attimo: mi propose degli scatti, mi inseguiva per la naturalezza e per l’improvvisazione delle espressioni facciali. Dopo quel giorno decisi di inserire una nuova pillola di felicità nel mio mondo.
Una pillola dolcissima…
Sono ancora agli inizi nel mondo fotografico, ma non smetterò di incrementare la mia curiosità ed espressività, perché solo chi ha passione dentro di sé, può davvero trasmetterla a chi li guarda.
Che significato ha per te la fotografia?
È come specchiarmi dentro l’anima. Mi guardo allo specchio e vedo una Isabella Saladino… inedita! A volte mi meraviglio e faccio fatica a riconoscermi in certe foto. Riesco a vedere la pace e la sicurezza sul mio viso, così come l’imbarazzo davanti a quell’enorme occhio nero pronto per il flash. Ogni foto che mi scattano, mostra lati di me che non conoscevo o non sapevo di avere. Così mi sento più forte e ricca di nuove capacità espressive.
Un’esperienza introspettiva…
Mi vedo diversa e mi piace quello che vedo, perché sto trasmettendo qualcosa che custodivo nelle profondità delle mie radici e pian piano che stanno emergendo. Dovremmo provarci un po’ tutti, mal che vada ne riceveremmo una bella botta di autostima, che è bene non far mancare mai!
Eppure, seppur nato per caso, il tuo percorso artistico è stato importante per la tua crescita personale.
La mia vocazione nei panni di fotomodella non ha proprio una data di nascita. Il tutto è nato di soppiatto e lentamente nei momenti più difficili della mia vita. In quel momento avevo bisogno di un riflettore, di un palco e tanta gente che mi ascoltasse. Tuttavia non avevo mai microfoni da impugnare e la gente non aveva orecchie da usare.
Fu così che nacque il fascino verso la pittura… e la fotografia.
Una sera, la mia coinquilina dall’animo artistico vedendomi abbattuta, con la testa sul tavolo mi diede dei pennelli e dei colori. Io mi rifiutai, tuttavia quest’ultimi furono i miei primi microfoni per far uscire ciò che avevo dentro. Successivamente fui contattata dal fotografo di Ferrara, il mio primo e grande pubblico dopo anni di monologhi. Insieme abbiamo creato davvero un teatro in pellicola, molto più divertente e significative rispetto alle belle statuine in posa e praticato bodypainting ispirandoci a Van Gogh.
Studio, fotografia, arte… come si concilia tutto questo?
Non è semplice, soprattutto perché Infermieristica è davvero limitante per il tempo libero. Di recente, tuttavia, mi sono concessa numerose di queste pillole di felicità. Sono una ragazza che facilmente si innamora… si innamora dell’arte cosa avete capito? Magari un giorno mi innamorerò anche di un ragazzo, ma solo se anche lui prende queste pillole di adrenalina e felicità!
Abbiamo detto che sei stata notata sui social. Insomma, un mondo nel quale non passi inosservata!
I social ormai si sa, sono diventati se non importanti, di massima vitalità al giorno d’oggi. Chi non è social, non è sano, si pensa. Mi piacerebbe molto accrescere il mio profilo e perchè no, diventare influencer. La parlantina non mi manca, così come i buoni propositi e tanta espressività. E lo utilizzerei per dare un’immagine ben definita di me.
Che sarebbe?
Veicolare quella di una ragazza che apprezza appieno la vita. Solitamente cerco di pubblicare foto in cui mostro la mia eleganza, spensieratezza e in particolar modo l’impegno in cui mi dedico a mille cose e progetti . Nelle “stories” invece, non mi pongo freni a mostrare la mia quotidianità piena di situazioni strane, commoventi o stravaganti. Mi piace mostrarmi come una persona che non sta mai con le mani in mano e si trova sempre qualcosa da fare, nelle sue possibilità.
Lontana dai social, chi è Isabella Saladino?
Nella vita io sono un po’ quello che chiamano “un personaggio” estremamente carismatico, solare e un po’ esibizionista. Mi piace essere quel pallino rosso in mezzo a tanti bianchi. Adoro vestirmi elegante e appariscente, utilizzare accessori che pochi indosserebbero per la stravaganza. Ma attenzione! Rientro sempre nei limiti della decenza, i pagliacci stanno solo al circo. Nel mio armadio non esistono i vestiti semplici o basic. La sera, nel mio outfit i tacchi sono un must, così come il rossetto e un abbigliamento che varia in base alla serata. Solitamente vario dalla gonna corta, a quella a tubino, dai pantaloni aderenti a quelli a zampa di elefante, ai cappotti lunghi a quelli sportivi o super pellicciosi. Tuttavia non mi piace fermarmi solo all’apparenza, anche perchè è sotto gli strati di vestiti, che ci sta la vera bellezza e essenza di una persona.
Cosa ti aspetti dal futuro?
Ho in progetto talmente tante cose, che non so nemmeno io da che parte iniziare! Sicuramente mi laureerò in infermieristica e non mi fermerò lì. Contemporaneamente continuerò il mio percorso artistico, dedicandomi a collaborazioni fotografiche e progetti pittorici. Ma la cosa più importante di tutte sarà tentare a realizzare il mio sogno nel cassetto. E continuare a vivere di pillole di felicità…
Luca Fina