Antonella Fini, stile dal cuore sardo

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Antonella Fini da Porto Torres! Sorso, per la precisione.
Brillante stilista nonché vivace e intraprendente figura in terra di Sardegna.
“Sono sarda in tutto e per tutto, dalla testardaggine alla passione che metto in tutto quel che faccio”.
E già, perché Antonella non solo è un vulcano di idee applicate alla moda ma è sempre pronta a mettersi a disposizione di nobili cause come le manifestazioni e sfilate con cui ha aiutato l’ ADMO – Associazione donatori midollo osseo e l’ABA – associazione che sostiene i malati di bulimia e anoressia.
Inoltre, con “Donne impronte” ha dato la gioia a pazienti oncologiche di sfilare coi suoi bellissimi abiti e si è prodigata per realizzare e fornire a titolo assolutamente gratuito mascherine per proteggere i suoi concittadini – che ne erano pericolosamente sprovvisti – da questa maledizione chiamata Covid.
“Io sono per una moda solidale, cioè per mettere a disposizione di chi è più sfortunato la creatività e la gioia che c’è alla base di una creazione di moda”.

Appena conosci Antonella, capisci subito il tipo di umanità che emana, non si poteva non partire da questo aspetto.

Riguardo le sue creazioni, la caratteristica di Antonella Fini sta nel desiderio di fusione dei materiali, nel divertirsi ad utilizzare un tessuto jeans per un abito da sposa, ad esempio, ed un taffetà per un outfit più casual.
“Non è il tipo di tessuto a rendere automaticamente elegante un abito, quanto il modello dell’abito stesso ed i materiali utilizzati sono modi per impreziosire più o meno uno stile, una classe di fondo”.
Nelle ultime collezioni Antonella ha sposato sempre più un’idea di moda green, basata cioè su tessuti ma anche su tinture naturali.
In questa ottica va vista la sua ricerca, sperimentazione e applicazione del metodo giapponese “Shibori” utilizzato con il mirto con cui tinge le sue creazioni.
Già, proprio il caratteristico arbusto di Sardegna alla base dell’omonimo liquore, proprio quello lì!
“Anche gli ultimi catastrofici eventi che stanno mettendo in crisi il mondo sembrano dirci sempre più chiaramente che la natura va rispettata molto di più e che la nostra vita, se condotta in modo più naturale in tutte le sue sfaccettature, non può farci che bene “.
Una moda, quindi, solidale e green, da indossare ma che faccia pensare, che ispiri e, magari, ispirata da donne forti come Eleonora D’Arborea, sarda, forte, tra le antesignane esponenti della difesa delle donne; da Grazia Deledda, nuorese, premio Nobel per la letteratura o da Frida Kahlo che sarda certamente non era ma che dei tratti distintivi delle donne sarde aveva tutto:carattere, coraggio, spirito di sacrificio e immane bisogno di libertà.
“È indiscutibile che per molte donne ottenere certi riconoscimenti, a parità di talenti e impegno, sia stato e sia ancora troppo spesso, più difficile che per un uomo.
La parità di genere è un traguardo da raggiungere in ogni ambito il prima possibile ed ogni giorno che passa senza aver ottenuto questo risultato, è un giorno che deve far riflettere “.

Non c’è niente da fare, se Antonella non lancia un messaggio anche attraverso il suo lavoro, non è lei.
Per fortuna, è così che ci piace.

Chi crea un abito, crea anche una forma di comunicazione e più uno stilista riesce a comunicare i propri concetti, più vuol dire che il suo stile è compiuto.
Per questo i creativi hanno una grande responsabilità, perché hanno facoltà di mandare messaggi smuovendo le coscienze in un verso o nell’altro.

Con Antonella Fini il messaggio è forte e chiaro.
“Sii solidale con gli altri, datti da fare per migliorare le cose con quel che fai, rispetta ciò che ti circonda e il posto che abbiamo la fortuna di vivere e vedrai che tutto andrà meglio”.

ROViRO’

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