Umberto Orsini ripropone “Ivan Karamazov” dopo il fortunato sceneggiato televisivo diretto da Bolchi che anni fa aveva incollato il pubblico italiano davanti ai teleschermi, e dopo “La leggenda del grande inquisitore” anch’esso tratto dal romanzo di Fedor Dostoevskij. Il grande attore non pago del successo ottenuto offre al pubblico un nuovo Karamazov ancora più introverso e con la personalità ancora più contorta di quanto descritto nella sorgente del romanzo. Ivan Karamazov nello sceneggiato era colpevole e nello stesso tempo innocente. Ivan era il libero pensatore che esaltava l’amoralità dell’uomo. Ivan era stato il consapevole protagonista dell’assassinio del suo stesso padre. Il nuovo Karamazov di Orsini è invece un uomo maturo che ormai giunto ad una veneranda età e conscio di essere arrivato alla fine della sua strada confessa al pubblico tutti i suoi timori e le ambizioni suffragate. Il Maestro del palcoscenico esprimere la complessità del suo pensiero cercando di svelarne i risvolti criminali. Umberto Orsini con un linguaggio forbito si avvicenda in vari stadi psicologici e con pensieri penetranti si rende autore di un inedito viaggio verso la coscienza di un personaggio che riprende le sue parvenze emotive Dostoevskijane. L’attore in scena è accompagnato da adeguate musiche che accompagnano l’emotività delle battute nella commovente espressione di un personaggio in perenne ricerca di sé stesso. Umberto Orsini in “Memorie di Ivan Karamazov “esalta le sue doti attoriali trasmettendo al pubblico emozioni indescrivibili. Uno spettacolo sicuramente da non mancare.
Giuliano Angeletti