Melania Giglio è riuscita a riportare in vita un animo tormentato come Mia Martini. Un genio della canzone italiana ma anche un’anima straziata. Lo spirito quasi mistico di Mimì è riaccompagnato sulla terra da due angeli che le fanno da guida. Le due scorte celesti sono interpretate da Mamo Adonà e da Sebastian Gimelli Morosini. I due cherubini hanno il compito di evocarne la presenza allo spettatore. Mimì allora tornata per breve tempo mortale farà pace con quel pubblico da cui a volte risultava incompresa. Sono proprio queste due creature celesti che allontanano da lei tutte quelle bieche e beffarde dicerie che per anni hanno accompagnato la sua esistenza. Calunnie che quando era in vita arrivarono perfino a compromettere la sua carriera, demolita per sempre dalla maldicenza. Mimì con il nuovo contatto con il pubblico finalmente riprende la pace mai avuta donando a tutti il suo immenso talento. Ogni parola, ogni nota che trapela da quella voce è ora immortalata da una brillante Melania Giglio che con la sua straordinaria interpretazione oltre a rivivere i tratti salienti della vita della cantante calabrese con la sua incredibile voce ci porta dentro l’anima di Mimì. Con lei recitano e cantano gli angeli Mamo Adonà e Sebastian Gimelli Morosini tutto meravigliosamente dal vivo. Melania Giglio grande nella sua recitazione mette in risalto le sue grandi doti canore con una inimitabile prestazione. Il suo eccezionale pathos si esalta quando canta “Minuetto”, “Piccolo Uomo”, “E non finisce mica il cielo”, “Gli uomini non cambiano”, “La nevicata del ‘56”, “La costruzione di un amore”, sino alla mai dimenticata “Almeno tu nell’universo”. Melania Giglio con il suo spettacolo ha reso un emozionante tributo ad uno dei più grandi geni incompresi della musica italiana.
Giuliano Angeletti